C’è un Salvini che vola felice negli Stati Uniti, mostrandosi felice e sorridente di fronte ai vertici dell’amministrazione a stelle e strisce legittimando così, di fatto, quel ruolo di premier che al momento non gli spetta ancora ma del quale spera di potersi fregiare a breve. E c’è, però, anche un’America che non sembra affatto felice del numero uno e della Lega e del suo operato, al netto di tanti proclami.
Il dipartimento di Stato americano ha infatti declassato il nostro Paese per quanto riguarda le attività di contrasto al traffico di esseri umani. In sostanza, per rimanere in tema visto che ci troviamo nei giorni degli esami di maturità per tanti liceali sparsi per l’Italia, gli Usa hanno bocciato Matteo Salvini su quello che doveva essere il suo cavallo di battaglia, la lotta all’immigrazione clandestina.
A diffondere i dati è stato lo stesso dipartimento: lo Stivale è stato declassato a Tier 2. “Il governo dell’Italia non ha raggiunto – si legge all’interno della relazione – gli standard minimi per l’eliminazione del traffico, anche se sta facendo degli sforzi significativi per farlo”.
Ad accompagnare le parole del Dipartimento americano, i dati che mostrano un calo negli arresti dei trafficanti. Insomma, rispetto alle precedenti esperienze di governo, quella che vede Salvini nel ruolo di ministro dell’Interno fa segnare un passo indietro, almeno secondo gli americani. Un’analisi che stona, e parecchio, con i sorrisi di un vicepremier tornato dal territorio statunitense convinto di aver incassato un endorsement a tutti gli effetti da parte della cerchia vicina al presidente Trump.
Carfagna alla riscossa: “Con me Forza Italia non succube di Salvini”