Una scelta che sta facendo e che farà discutere tantissimo, quella di Matteo Salvini. Che ha annunciato di non voler prendere parte, come ministro dell’Interno, alle commemorazioni che ogni anno si svolgono in tutto il Paese in occasione del 25 aprile. Il vicepremier sarà invece in Sicilia per un tour elettorale in vista delle amministrative che si terranno il 28 aprile nell’isola, passando per Bagheria e Monreale in provincia di Palermo, Caltanissetta, Gela e Motta Santa Anastasia.
Il motivo di un passo indietro decisamente rumoroso? Secondo Salvini la sua sarebbe una scelta necessaria “per uscire dal dibattito ‘fascisti e comunisti, destra e sinistra’. La liberazione dalla mafia, secondo me, è una priorità per il nostro Paese”. Questa la giustificazione fornita dal leader della Lega. Non un granché, a dirla tutta. E infatti sono subito arrivate le accuse nei suoi confronti.
Tra i primi a puntare il dito contro Salvini, la presidente dell’Anpi Carla Nespolo: “È istituzionalmente doveroso che Salvini esca dalla sua brutale propaganda contro una festa nazionale che ricorda tante donne e uomini sacrificatisi per ridare all’Italia la libertà sottratta dalla violenza e dai crimini del fascismo e del nazismo”.
“La liberazione dalla mafia è una battaglia quotidiana condotta con passione e impegno da magistrati, forze dell’ordine, giornalisti e sacerdoti, non uno strumento retorico da usare per non onorare con il dovuto rispetto l’antifascismo e la lotta partigiana” ha concluso Nespolo. Già in passato Salvini aveva mostrato tutta la sua avversione nei suoi confronti della Festa della Liberazione, ma dato il ruolo istituzionale ricoperto nessuno si aspettava da lui una simile decisione.
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