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Il solito Salvini: “No ai vitalizi”. Ma in Calabria la Lega li vota in Consiglio Regionale

Salvini ci ha abituati a dire una cosa in pubblico e poi fare l’esatto opposto quando si tratta di metterla in pratica. In questo, gli va riconosciuto, è un campione assoluto. Anche perché è abituato a cavalcare l’onda mediatica e quella dei social, quindi dice tutto quello che è in linea con il sentimento dei suoi follower… Poi, però, in politica si devono anche fare i conti con la realtà, è qui nascono sempre i suoi problemi. L’ultimo episodio di questa saga, è andato in scena in Calabria e il tema in questione è il vitalizio. “La politica deve riprendere spazio, ma se in Calabria anziché pensare alla Statale 106 si occupano di vitalizi…. facciamo che non hanno letto bene… Per quello che riguarda la Lega va ritirata quella roba lì”. Così ha detto Matteo Salvini. Peccato che ci sia un però grosso come una casa.

Il leader del Carroccio è dunque apparso giustamente severo nei confronti della legge approvata in meno di due minuti dal consiglio regionale della Calabria che prova a reintrodurre il privilegio: anche se il politico decade per un qualsiasi motivo (è dichiarato ineleggibile o perde un ricorso presentato dal primo dei non eletti) ha la possibilità di maturare il “trattamento di fine mandato”. E allora l’account “NoiConSalvini” – segnala nextquotidiano.it – ha ripreso le dichiarazioni del Capitano sul tema. E qui veniamo al problema.

Il consiglio regionale ci ha messo meno di due minuti a votare la legge proposta da Giuseppe Graziano dell’Udc che, alla richiesta del presidente Domenico Tallini di spiegare la norma prima di metterla ai voti, ha risposto: “Si illustra da sé”. La legge – ahi, ahi, ahi – è stata votata anche dal gruppo della Lega! Ma c’è di più. Proprio Lega e Fratelli d’Italia per bocca dei loro capigruppo Tilde Minasi e Filippo Pietropaolo, hanno successivamente parlato di “privilegio ingiusto e illegittimo” e promesso una pezza alla voragine.

Peccato che con il voto di martedì scorso loro stessi hanno contribuito a creare questo ennesimo divario tra politica e società civile: “Lunedì mattina – dicono – depositeremo una proposta di legge per ripristinare l’inammissibilità alla contribuzione volontaria del consigliere regionale la cui elezione sia stata annullata”. Dunque, a parole è sempre un cosa, nei fatti, però, è un’altra.

 

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