Insulti, sit in, contestazioni, boicottaggi: la campagna del Sud di Matteo Salvini sta procedendo nel peggiore dei modi. Pensava di trovare il consenso dello scorso anno, e invece la situazione si è molto complicata. I sondaggi che lo danno in netto calo, dunque, non mettono. La realtà è lì a dimostrarglielo. In vista delle Regionali di settembre, la Lega si accorge di non sfondare in questo tour elettorale. Le contestazioni di Andria in Foggia e anche Mondragone (Caserta) sono dei campanelli d’allarme molto seri per tutto il partito. Salvini non riesce a cambiare registro, continua a battere sui migranti come ai “bei tempi”, ma non arriva più alla gente, preoccupata dal futuro e dal virus. Ormai consci che quello dell’immigrazione è un falso problema.
E così, come analizza Repubblica, la marcia trionfale pianificata sulle città meridionali rischia di deludere le aspettative di un leader che sogna di sfondare nel Mezzogiorno per legittimare la sua leadership all’interno della colazione di centrodestra, sempre più messa in crisi dall’ascesa della Meloni. A Mondragone, massima espressione di questa parabola discendente di Salvini, i contestatori gli hanno rovinato la passerella facendo saltare il comizio. Salvini era là per “sciacallare” sul focolaio di coronavirus divampato nella comunità bulgara insediata in un rione dormitorio.
A Castel Volturno, invece, ad ascoltarlo c’erano poche decine di persone. I bagni di folla sono dunque un lontano ricordo. La Puglia anche è un problema per la Lega: là sta tentando il tutto per tutto Giorgia Meloni. Se riesce a conquistarla, Salvini verrà definitivamente scalzato da “capo” del centrodestra. Fratelli d’Italia sta crescendo tantissimo nei sondaggi, a dispetto della Lega. Giorgia Meloni è riuscita a imporre il suo uomo di fiducia, Raffaele Fitto, un passato da democristiano illuminato, un presente da sovranista. Fitto è dato per sicuro vincente. E cosi in molti stanno abbandonando la Lega per passare con Fratelli d’Italia. Anche questo è un dato molto significativo.
In Sicilia le cose non vanno meglio. Salvini la scorsa settimana è stato duramente contestato nel suo mini tour nell’isola, mentre l’assessore in quota Lega nominato nel governo Musumeci, Alberto Samonà, è stato travolto dal le polemiche per le sue frasi inneggianti al nazismo. Unica eccezione, dunque, la Calabria: qui Salvini fa ancora la voce grossa, e infatti ha preteso di indicare il candidato sindaco di Reggio Calabria, facendo uno sgarbo a Forza Italia. Dunque, anche qua, i rapporti tesi con gli alleati, potrebbero logorare il consenso da qui al giorno delle elezioni.
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