Non si sono ancora placati gli echi dell’intervento di Matteo Salvini dal Viminale, durante il quale il vicepremier ha affrontato tante tematiche che spaziano dalla sicurezza al caso Sea Watch. Lanciando, però, una proposta/provocazione che sta facendo discutere parecchio: “Parlando della frontiera Est con il Friuli-Venezia Giulia, ho sentito il presidente Fedriga. Si parla sempre di numeri ridotti rispetto al passato però c’è segnale di riapertura della rotta balcanica via terra”.
Salvini ha citato un protocollo firmato da poco da Italia e Slovenia, che lo stesso ministro dell’Interno annunciava su Twitter il 22 giugno: “Previsti pattugliamenti misti delle polizie di frontiera per proteggere i confini, bloccare eventuali sfruttatori e fermare l’immigrazione irregolare” scriveva il leader della Lega sopra alla foto con lo slogan: “Abbiamo bloccato gli ingressi via mare e ora rafforziamo la vigilanza per proteggere le frontiere via terra”.
Il vicepremier nelle scorse ore ha rilanciato parlando di ” pattugliamenti misti tra polizia italiana e slovena che partiranno dal 1 luglio per intercettare in territorio sloveno gli immigrati clandestini che entrano attraverso i 232 chilometri di frontiera a Est. Se questo non fosse sufficiente, il presidente del Friuli chiederà al governo una sospensione di Schengen, visto che la Slovenia è Paese membro per controllare con maggiore efficacia entrate e uscite. Poi ripeto, un conto è controllare la frontiera via mare, un conto è controllare la frontiera via terra”.
Spero di non essere costretto ad arrivare a tanto – ha spiegato il leader della Lega – però, se non si riuscisse con le vie diplomatiche a interrompere il flusso d’ingresso via terra alle frontiere orientali, non escludiamo nessun tipo di altro intervento permesso dalla normativa vigente, compreso quello di barriere fisiche”. Un’idea ripresa proprio dal presidente della Regione, il leghista Massimiliano Fedriga, che ha spiegato: “Alzare barriere ai confini per fermare gli arrivi è un’ipotesi al vaglio, testimonia l’attenzione del Viminale per gli ingressi irregolari”.
Nel frattempo l’Unione europea ha fatto sapere tramite una sua portavoce di non sapere nulla del pattugliamento del confine tra Italia e Slovenia: “Non abbiamo ricevuto alcuna informazione dall’Italia per la reintroduzione di controlli temporanei alle frontiere interne con Schengen”.
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