Parole che hanno scatenato forti polemiche, quelle pronunciate dal premier Matteo Salvini. Che, mostrandosi sicuramente indelicato, ha parlato di un’Italia dove “sarebbe in atto una esplosione di aggressioni da parte di pazienti psichiatrici”. Scatenando così la dura reazione della Società italiana di psichiatria, che ha risposto prontamente al vicepremier.
Tra i messaggi comparsi sul profilo social: “
Gli italiani debbono sapere che si tratta di una notizia destituita di ogni fondamento il 95% dei reati violenti commessi nel nostro Paese è attribuibile a persone cosiddette ‘normali’ . È più probabile che una persona che soffre un disturbo mentale sia vittima, non carnefice. Diffondere false notizie come quelle date dal Ministro non fa altro che aumentare paure infondate sulle persone affette da disturbi psichici, etichettandole ingiustamente ed indiscriminatamente come ‘pericolose’, aggravandone il già tremendo fardello dello stigma e della discriminazione”.A fare infuriare gli psichiatre due uscite del ministro: la prima durante il raduno della Lega a Pontida l’1 luglio, la seconda, due giorni dopo, in occasione della trasmissione di La7 In Onda. A Pontida, secondo quanto ricostruisce Il Post, Salvini ha detto che vorrebbe rivedere “certe finte riforme” che “portano il dramma nelle famiglie” e ha fatto l’esempio della “riforma che ha riguardato i malati psichiatrici e ha cancellato le strutture che curavano i malati psichiatrici, abbandonando le famiglie al loro destino”.
Ancora più dura l’uscita su La7 in questo caso Salvini ha detto che “c’è quest’anno un’esplosione di aggressioni per colpa di malati psichiatrici e qua non è competenza del mio ministero, però evidentemente c’è da rivedere il fatto che sia stato abbandonato il tema della psichiatria e lasciato solo sulle spalle delle famiglie italiane chiudendo tutte le strutture di cura per i malati psichiatrici”.
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