“Non ho cambiato opinione”. Ogni volta che qualcuno prova a interpellare Matteo Salvini sul reddito di cittadinanza voluto dai Cinque Stelle, lui risponde così. E qual è l’opinione di Salvini? Che ne farebbe volentieri a meno. È una misura che non gli piace e che soprattutto scontenta il suo elettorato del nord che vede nell’etica del lavoro un baluardo da portare avanti con fierezza, contro ogni forma di assistenzialismo. Ad avvalorare questa posizione ci ha pensato, però, Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture: “Se l’idea alla base del reddito di cittadinanza è quella di dare soldi alle persone perché se ne stiano sul divano di casa, la sofferenza dell’elettorato della Lega è assolutamente condivisibile”.
Siri poi aggiunge: “Il punto è che non deve essere così. Deve essere una misura indirizzata esclusivamente a coloro che si danno da fare per riuscire a ottenere un lavoro. Noi un inizio importante di abbassamento della pressione fiscale lo abbiamo ottenuto, e il nostro elettorato incassa la flat tax per le partite Iva fino ai 65mila euro. Fosse stato per me avrei fatto anche di più per abbassare le tasse. Ma proprio perché il nostro governo è frutto di un compromesso, sul tavolo ci sono anche le richieste degli alleati…”.
Ecco, anche qui: “le richieste degli altri”, “compromesso”, insomma, in ambiente leghista traspare un certo malcontento nei confronti delle misure dei 5 Stelle. Stretti collaboratori hanno detto a Salvini: “Sarà una misura boomerang”. Lui però deve ingoiare il rospo, l’accordo era chiaro: flat tax e pugno duro sull’immigrazione in cambio di reddito di cittadinanza e altre richieste grilline.
Il reddito di cittadinanza così com’è, inoltre, arriverebbe a un numero bassissimo di italiani, e il rischio boomerang non è solo sui conti, ma anche a livello mediatico: e si sa quanto questo governo tenga all’immagine mediatica. Salvini quindi continua sulla sua linea dei no comment e cerca di non rispondere mai a chi lo interpella sul reddito di cittadinanza che gli è rimasto come i peperoni sullo stomaco.
“Bastano o non bastano, i soldi del reddito di cittadinanza saranno quelli, non un euro di più”, dice Salvini in privato. E la sceneggiata del balcone? Neanche quella è stata gradita in ambiente leghista. Molti del Carroccio hanno commentato: “Hanno fatto male i conti, questa cosa del balcone gli si potrebbe ritorcere contro”. Giorgetti intanto rassicurava Tria, dicendogli che non ci saranno altri ritocchi alla manovra.
Ma in molti sono pronti a giurare che non sarà così. Prima di tutto c’è da vedere cosa dirà l’Europa, e poi cosa faranno Di Maio e i suoi quando capiranno che con questi soldi il reddito di cittadinanza tanto sbandierato risulterà al massimo una mancetta per pochi. Quanta pazienza avrà ancora Salvini per reddito di cittadinanza e rispetto del contratto?
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