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Salvini adesso si accorge che il convegno No-Mask con Sgarbi è stato una “ca**ata”

Era luglio, l’Italia sembrava essere uscita dalla prima ondata, ma tutti predicavano ancora prudenza, molta prudenza. Una parte del Paese, però, aveva desiderio di mare, discoteche, estate. Aveva desiderio di togliere le mascherine, il distanziamento, le procedure di contenimento del virus. E uno dei più attivi su questo fronte era il leader della Lega, Matteo Salvini, che in quella schiera umana contava già i voti. E così prese via a cavalcare l’onda, strizzando l’occhio ai no-Mask, ai negazionisti del virus e ai No-vax. Per dare un messaggio ancor più forte, prese parte a un convegno organizzato da Armando Siri (Lega) e Vittorio Sgarbi, dal titolo: “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti”.

Lì era andato in scena lo show di Matteo Salvini, che aveva rifiutato a più riprese di mettersi la mascherina anche quando era stato invitato a farlo da un funzionario del Senato. Gli addetti del Senato, a più riprese, avevano invitato tutti i presenti a indossare la mascherina, esortazione accolta quasi esclusivamente dai giornalisti presenti. Un funzionario s’è rivolto esplicitamente al segretario leghista, seduto in prima fila, che però gli ha risposto: “Non c’è l’ho la mascherina… Non me la metto”. E lì, la schiera di negazionisti a esultare con lui, per quella rimostranza in un luogo simbolo delle istituzioni.

Ma alle giravolte di Salvini siamo ormai tristemente abituati. E così, ecco l’ennesima. Infatti ora il leader della Lega, in un’intervista a Sky Tg24, ha definito quel convegno “un errore”. Se l’è rimangiato quindi. Ma non ha indugiato più di tanto sul mea culpa. Infatti come se fosse la cosa più importante ha discusso dell’uso del termine negazionista: “Posso chiedere a tutti di non usare questo termine?”.

Salvini ha poi aggiunto, per non tenere l’attenzione sul suo dietrofront riguardo il convegno: “Ci ricorda i campi di sterminio, gli ebrei, i nazisti… Quindi, se si vuole fare polemica politica, ci sono tanti altri termini. Ma parlare di negazionismo in questo momento è qualcosa che non rende giustizia a chi lo fa”.

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