Matteo Salvini sfida il governo sul coprifuoco, annunciando possibili conseguenze sulla tenuta dell’esecutivo. E trova sponda nei renziani, schierati dalla sua parte per l’occasione. Prima il leader della Lega aveva puntato il dito contro le decisioni relative all’orario di rientro, chiarendo: “Io chiederei l’estensione dell’orario per uscire la sera e di riaprire alcune attività economiche: non sono richieste di Salvini ma di tutte le Regioni italiane, di qualsiasi colore politico. Mi auguro che già prima del cdm si arrivi a una soluzione di buonsenso”. Poi, la presa di posizione ancora più netta.
Salvini ha infatti annunciato di aver scrittoa Draghi: “Ora spero che vengano accolte queste richieste, perché votare qualcosa che va contro l’utilità comune e il buonsenso non mi va. Non me l’ha prescritto il dottore di votare per forza qualcosa di cui non sono convinto. Io sono leale al governo e mi fido assolutamente di Mario Draghi, penso sia la persona giusta al posto giusto, noi siamo qui per aiutare qualche resistenza. Siamo al governo per riequilibrare un certo squilibrio da un punto di vista dell’assistenzialismo, del centralismo, dello statalismo”.
Una posizione che era stata già adottata da Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia-Giulia ed esponente della Lega, ai microfoni di Radio Capital: “Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro”.
Una posizione, quella del partito di Matteo Salvini, che lo trova d’accordo con i renziani. A Sky Tg24 TImeline la ministra Elena Bonetti ha infatti aperto all’ipotesi di uno spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23, sostenendo che “potrebbe aiutare e sarebbe più funzionale rispetto all’apertura dei ristoranti”.
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