Di Maio e Salvini hanno smesso di parlarsi. Una delle cose che ha colpito i presenti al Consiglio dei Ministri, ben più delle accuse e delle difese reciproche sul caso Siri, è stato proprio il modo con cui i due leader hanno continuato a ignorarsi, come non esistessero. A malapena incrociavano gli sguardi. Una scena emblematica raccontata da Dagospia: “Immagini del genere spiegano più di mille parole. Se i due non si parlano più c’è poco da fare tanto più che questo è un governo che si basa quasi interamente sul rapporto personale e di fiducia tra i due leader”.
Difficile pensare che dopo il 26 maggio le cose resteranno uguali per tutti. Anche perché il Capo dello Stato nei giorni scorsi ha già fatto sapere che vuole avere delle certezze in vista dei prossimi mesi, in particolare per quanto riguarda l’approvazione della prossima legge di bilancio. “Il Quirinale sta facendo pressing” si spiega, ovviamente in modo riservato, ma le parole pronunciate da Sergio Mattarella nei giorni scorsi lasciano poco spazio alle interpretazioni: “La tempestività nell’assunzione delle decisioni di governo è sempre più essenziale”.
Il Colle si chiede se l’attuale esecutivo sarà in grado di gestire i prossimi difficili mesi di governo del Paese (tra l’altro ci sarà la formazione della prossima Commissione europea e si dovrà scegliere il successore di Mario draghi alla Bce) e di affrontare la prossima manovra economica. Se la risposta fosse no, preferirebbe prendere in mano la situazione sin da subito, valutando l’idea di elezioni anticipate o di dar vita a un altro governo.
Sulla Lega poi aleggia il fantasma di ulteriori grane giudiziarie: in primis le indagini della procura di Genova sui 49 milioni di euro. Il 28 maggio poi, appena due giorni dopo il risultato delle elezioni europee si deciderà il destino giudiziario di Edoardo Rixi, Viceministro dei Trasporti (anche lui come Siri nel Ministero di Toninelli). Poi c’è la terza questione, quella del “finanziamento illecito” legata a Parnasi. Anche in questo caso i magistrati decideranno a breve, entro l’estate.
Di Maio versione Salvini scarica la Raggi: “Prima i romani dei rom”