O la Lega o i Cinque Stelle. Matteo Salvini è stato molto chiaro nell’esprimere il suo pensiero sulla possibile composizione del prossimo governo Draghi: entrambe le forze politiche non potranno stare insieme. Quindi, l’ex presidente della Bce dovrà “dovrà scegliere tra le richieste di Grillo e quelle del Carroccio”. A chiarirlo è stato proprio il segretario del partito: “Le proposte nostre e quelle dei 5 Stelle sono il contrario. Meno tasse o più tasse. Noi siamo liberi. Meno tasse e meno burocrazia”.
Parole che cozzano con quelle pronunciate da un altro esponente di spicco della Lega, Giancarlo Giorgetti, che aveva invece parlato di Draghi come di un “fuoriclasse” e sottolineato come “uno come lui è un fenomeno, non può certo stare in panchina”. A Salvini, però, i richiamo all’unità di intenti lanciati dal presidente della Repubblica Mattarella non sembrano aver sortito alcun effetto. Neanche il tempo di iniziare le consultazioni, e il leader del Carroccio ha già messo il futuro premier di fronte a un bivio. Sul tema, però, il centrodestra rischia la spaccatura. Silvio Berlusconi, infatti, ha rotto gli indugi e si è schierato per il sì a Draghi. E non a caso è stato annunciato che, al contrario di quanto avvenutofa con il presidente della Repubblica Mattarella, ogni partito dell’alleanza andrà per conto suo a parlare con Draghi.
Salvini ha poi aggiunto: “Se c’è voglia di un Paese cha apre, vive, fa sport o va a teatro, bene. Se qualcuno, invece vuole, a sinistra, la riedizione del governo Conte, cambiando Conte con Draghi, allora no. Non potrei mai stare al governo con chi mi ha mandato al processo”.
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