Matteo Salvini e la Lega hanno improvvisamente riscoperto un tema caro alla retorica del Carroccio: i migranti. Iniziando di colpo a martellare di nuovo, in maniera insistente, su quello che era stato un tempo il cavallo di battaglia delle campagne verdi prima di finire in soffitta causa emergenza sanitaria. Il tutto con il solito bagaglio di faziosità e imprecisioni che ormai non fanno quasi nemmeno più notizia.
Alle notizie sui pakistani che molestano le donne a Gallipoli, accompagnate da foto-bufala, ecco allora accompagnarsi le accuse al governo per aver approntato una nave-quarantena. Dimenticando che la Regione Sicilia e al suo presidente
Nello Musumeci, che governa con i voti del centrodestra e della Lega, il 24 giugno scorso approntava una nave-quarantena (la Moby-Zazà) per i 28 naufraghi sbarcati dalla Sea Watch e scriveva che si trattava di una “soluzione che con caparbietà abbiamo preteso il 12 aprile scorso dal governo centrale per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell’Isola, senza poterli circoscrivere e controllare”.Non si capisce, dunque, perché quelle del governo dovrebbero essere scelte folli mentre quelle di Musumeci no. La campagna leghista, tra l’altro, risente del pericoloso riavvicinamento di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni nei sondaggi: onde arginare l’emorragia di voti a beneficio dell’alleata non troppo gradita, la Lega è tornata a fare ricorso a toni molto duri e allarmistici, così da tentare di spaventare gli italiani.
Il Corriere della Sera, tra l’altro, ha pubblicato proprio di recente un’infografica che paragona gli sbarchi in Italia negli anni, facendo notare che sì, è vero, nel periodo da gennaio e luglio del 2020 gli sbarchi sono aumentati rispetto al 2019, ma rimangono più bassi rispetto allo stesso periodo del 2018. Dettagli trascurabili, evidentemente, per Salvini, di fronte alla possibilità di raccattare ancora qualche prezioso voto.
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