Matteo Salvini non vive certamente il periodo più felice dal punto di vista politico del suo recente passato. Piombato dalle stelle di un primato assoluto alle quasi stalle di un consenso elettorale in picchiata, il leader della Lega ha scelto di portate avanti una strategia precisa nel tentativo di recuperare il terreno perduto, quella dell’attacco al governo Conte sempre e comunque. A costo di lasciare per strada, sparse qua e là ma ben visibili, qualche figuraccia clamorosa.
Intervistato da Radio Radio, ecco allora il leader della Lega incalzare: “Vedo le aperture dei siti dei giornali. E se fossi un De Luca qualsiasi direi che oggi i dati del contagio in Lazio hanno superato la Lombardia. Ma io dico, purtroppo, e che non c’è niente da festeggiare, se ne esce tutti insieme”. Un paragone, quello tra le due Regioni sul fronte sanitario, che semplicemente non regge.Che la situazione in Lombardia resti la più preoccupante, ancora oggi, è infatti facilmente desumibile da una qualsiasi analisi dei dati, che parlano complessivamente di altri 157 registrati nelle ultime ore in una Regione che registra picchi come quello di Milano, dove i contagiati complessivamente sono stati 24 mila, o Bergamo (14 mila). Roma, in totale, si è fermata a 5.782, in una Regione che ha fatto segnare numeri molto meno preoccupanti dall’inizio della pandemia.
Nel Lazio nelle ultime 24 ore ci sono stati 9 casi positivi, di cui sei a Roma: tra loro un’infermiera legata al focolaio dell’Irccs San Raffaele Pisana e un giovane di Pomezia rientrato dal Messico. Continuano ad aumentare i guariti, saliti a 14 in una sola giornata per un totale di 6.181 totali. Il focolaio del San Raffaele ha di contro raggiunto attualmente un totale di 114 casi positivi e 6 morti.
Da cosa deriva allora l’errore di Salvini? Dalla confusione tra i dati generali e l’indice di contagio, salito sì nel Lazio a causa di focolai che però sono al momento sotto controllo. Qualcuno dovrebbe però prendersi la briga di spiegare al leghista la differenza.
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