Matteo Salvini aveva commentato a Porta a Porta, su Ra1, il caso di San Donato Milanese, dove un cittadino di origini senegalesi ha incendiato un autobus con 51 bambini a bordo, parlando anche dello sbarco di 49 migranti a Lampedusa dalla nave “Mare Ionio”, della Ong italiana Mediterranea. Il ministro aveva mostrato orgoglioso i risultati della sua politica contro l’immigrazione, dicendo che “i cadaveri recuperati nel Mediterraneo centrale quest’anno sono stati solo uno”. Concetto ribadito su Twitter: “meno partenze, meno sbarchi, meno morti: uno”.

“Ma le statistiche sul Mediterraneo centrale – spiega l’Agi – non possono limitarsi ai ritrovamenti lungo le coste italiane. In totale, infatti, i corpi di migranti morti recuperati lungo questa rotta sono stati più di uno, come dimostrano i monitoraggi dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Per esempio, il 14 febbraio tre corpi sono stati recuperati a ovest di Sirte, in Libia. Altri due corpi il 22 febbraio e uno il 9 marzo, sempre lungo le coste dello Stato nordafricano. Il caso più recente riguarda il ritrovamento del cadavere di un bambino al largo della Libia, dopo un naufragio avvenuto il 19 marzo”.

“In sostanza – conclude l’Agi – in concomitanza delle politiche di deterrenza del nuovo governo, attraversare il Mediterraneo è più pericoloso rispetto al passato”.