La bocciatura del referendum sull’eutanasia da parte della Corte Costituzionale arriva nella serata di martedì 15 febbraio. La decisione della Consulta di dichiarare inammissibile il quesito che voleva modificare la legge sull’omicidio del consenziente, provoca una immediata serie di reazioni politiche, quasi tutte di sdegno. A protestare è ovviamente uno dei promotori della raccolta firme, Marco Cappato. Ma anche il segretario Pd Enrico Letta e il leader M5S Giuseppe Conte chiedono ora che sia il parlamento ad intervenire legiferando. A destra, invece, fa notizia la presa di posizione di Matteo Salvini, molto simile a quella dei colleghi appena citati. Mentre Giorgia Meloni conferma la sua contrarietà alla legalizzazione del cosiddetto suicidio assistito.
Cappato denuncia il fatto che “i vertici dei partiti sono stati zitti, sperando che la Corte Costituzionale togliesse le castagne dal fuoco. Da destra a sinistra, e soprattutto a sinistra, non hanno speso una parola sul referendum sull’eutanasia. Spero che ora siano in grado di dimostrare di saper fare non una qualunque legge, ma una buona legge”. Secondo letta, invece, la decisione della Consulta “deve spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa”.
Molto simile la reazione di Conte che invita a rilanciare il testo sul fine vita già da qualche tempo in discussione in Parlamento. “È un tema delicato che interroga la coscienza di ciascuno di noi e anche la fede di ciascuno di noi. – non si sbilancia Maria Stella Gelmini di Forza Italia – Io sono cattolica e fatico a pensare alla vita come a un bene nelle disponibilità esclusiva di ciascuno però al tempo stesso credo che si debbano rispettare le sofferenze di tante persone”.
Ma le sorprese sull’eutanasia, come anticipato, arrivano da destra. La Meloni conferma la linea del suo partito parlando senza esitazioni di “sacrosanta la decisione della Corte costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum proposto dai radicali sull’omicidio del consenziente, anche se sano”. Salvini, invece, pubblica un tweet telegrafico, ma che provoca la sorpresa e spesso anche le proteste della base leghista: “Sono dispiaciuto, la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia”.
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