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Quirinale, Salvini e Meloni si giocano la leadership del centrodestra

L’elezione del nuovo presidente della Repubblica si avvicina e anche il centrodestra comincia a fare le sue mosse. Negli ultimi giorni c’è da registrare infatti un inconsueto attivismo sia da parte di Giorgia Meloni che di Matteo Salvini. Durante la manifestazione Atreju, la leader di Fratelli d’Italia ha lanciato il sasso nello stagno in favore di un “presidente patriota”. Senza però fare alcun nome preciso. Da parte sua, il segretario della Lega ha rotto gli indugi decidendo di telefonare a tutti i leader politici. Peccato che la sua proposta di iniziare a discutere subito di Quirinale abbia ricevuto un due di picche da tutti i suoi interlocutori. Se ne parlerà dopo la legge di bilancio, a gennaio. Sullo sfondo si prospetta uno scontro tra Salvini e Meloni per la guida dl nuovo centrodestra.

Matteo Salvini

Matteo Salvini rompe dunque gli indugi e decide di mettersi a fare un giro di telefonate. Tra i destinatari ci sono Enrico Letta del Pd, Giuseppe Conte del M5S, Antonio Tajani di Forza Italia. Ma anche Matteo Renzi, Carlo Calenda, Giovanni Toti, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa. Fonti di stampa riferiscono anche di un “messaggio cordiale con risposta positiva” inviato al ministro della Salute Roberto Speranza, spesso oggetto delle critiche salviniane.

“Vogliamo cominciare a parlare di Quirinale?”, avrebbe chiesto il leader leghista, ricevendo da tutti una iniziale risposta positiva. Peccato però che, nel giro di poche ore, questo entusiasmo quirinalizio sia sfumato. “Vorrei evitare di arrivare a metà gennaio con il liberi tutti”, questa la speranza espressa da Salvini, subito smorzata dalla reazione gelida degli altri. Di successore di Sergio Mattarella se ne riparlerà dunque dopo l’approvazione della manovra economica, a gennaio.

Una chiusura che lo induce a più miti consigli. “Prima la manovra”, si legge in una successiva nota del Carroccio. Il tentativo di Salvini di calarsi nel ruolo di regista delle consultazioni per il Quirinale arriva a poche ore dalla proposta della Meloni di un “presidente patriota”. Un gioco delle parti che induce a pensare che tra i due sia in corso qualcosa di più che un semplice confronto sul nuovo presidente della Repubblica.

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