Salvini contro Macron, affrontato in maniera provocatoria sul tema dei migranti e pubblicato “sfidato” a venire in Italia per discutere dell’argomento: “L’Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia: se Macron vuole discutere di immigrati venga pure a Roma”. Così il vicepremier ha risposto al presidente francese, che lo aveva accusato di disertare la riunione informale di Parigi in tema immigrazione. L’incontro si proponeva di lavorare ad un “meccanismo di solidarietà” con cui dividere le persone soccorse in mare fra diversi Paesi dell’Unione europea, ma riaffermava il principio di sbarco nel porto più vicino.
A Parigi, Macron ha sottolineato l’importanza di “rispettare le regole umanitarie e del diritto marittimo internazionale” per cui, lasciando le acque territoriali libiche con rifugiati a bordo, ogni imbarcazione deve essere accolta nel porto più vicino. “È una necessità giuridica e pratica”, ha proseguito il presidente francese, difendendo il principio per cui non si deve mettere a rischio la salute tanto fisica quanto psicologica di persone vulnerabili.
“L’impegno della Francia è totale per proseguire una politica efficace e che risponda ai nostri principi. Non dobbiamo lasciar montare populismi da nessuna parte”. Macron ha poi preso atto dell’assenza di Matteo Salvini, dicendosi dispiaciuto per la decisione del titolare del Viminale di disertare la riunione e sottolineando che l’unica via possibile è quella della cooperazione, richiamando il leader della Lega alla “responsabilità”.
Parole che non devono essere affatto piaciute allo stesso Salvini, che ha parlato del meeting di Parigi come di un “
errore di forma e di sostanza”. Il leader del Carroccio ha anche indicato che molti altri ministri europei erano assenti al vertice ” voluto da francesi e da tedeschi”. Salvini aveva scritto una lettera al suo omologo francese Christophe Castaner, in cui affermava che l’Italia non fosse più il campo profughi dell’Ue: “L’Italia non è più disposta ad accogliere tutti gli immigrati in arrivo in Europa. Francia e Germania non possono decidere le politiche migratorie ignorando le richieste dei Paesi più esposti come noi e Malta”.
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