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Salvini se le va a cercare: pubblica la foto con la felpa di Bastardo e i social si scatenano

Poi dice che Matteo Salvini non se le va a cercare… Il leader della Lega ha scatenato l’ilarità sui social network esibendosi con una delle sue felpe più significative: durante la campagna elettorale in Umbria, nella quale non sta esibendo più divise della polizia e rosari (per entrambe le cose c’è stato un dietrofront dettato dai sondaggi), è tornato a mettere indumenti legati ai luoghi dove va in visita. Questa volta, però, Salvini è stato costretto a mettere una felpa con un nome un po’ particolare.

A essere così fortunato è stato infatti il paesino di Bastardo, frazione di Giano dell’Umbria, che conta 3300 residenti. Wikipedia fa sapere che il nome originale è Osteria del Bastardo e fu un’antica stazione di posta lungo la via Flaminia.

Negli anni ’20 è stato abbreviato nella curiosa forma odierna. Ed è inutile dire che la decisione è stata molto apprezzata. In molti, sui social, hanno commentato che per la prima volta Salvini ha indossato la felpa che gli dona veramente. Ma lui, si sa, è un animale da comizio: in mezzo alla folla, gli abbracci lo fortificano, i selfie lo esaltano. In ogni luogo, in ogni occasione, è anche l’outfit a far parlare dell’ex ministro dell’Interno.

Ormai una collezione di divise che fa invidia ai più appassionati del Carnevale. Polizia, Carabinieri, rosari, santini rari… Poi c’è l’assortimento di felpe e magliette per ogni latitudine: da “Salento” a “Pinzolo”, passando adesso per quella che farà sicuramente più tendenza: Bastardo.

Salvini l’ha indossata in occasione del comizio del 12 ottobre, in vista delle elezioni regionali umbre. Dopo che il suo social media manager ha caricato l’immagine con l’hashtag #27ottobrevotolega, la vera tendenza è diventata commentare la foto di un Salvini sorridente. C’è chi gli chiede direttamente: “Ti hanno offerto la cittadinanza onoraria?” e chi si domanda se Salvini non riesca più a nascondere un innato masochismo.

Sempre su Twitter, c’è chi invita il leader leghista nella propria (utopica) città: “Ti aspettiamo a Stronzo, provincia di Cagliari”, “Vieni a Cazzaro, provincia di Catania”. Oppure, “Un’ottima autocertificazione”. Su Facebook, tra i commenti che hanno incassato più like, c’è quello di Alessandro che scrive: “Finalmente chi ti accetta per quello che sei… Casa dolce casa eh?”.

 

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