Proprio nei giorni in cui Matteo Salvini va sbandierando ai quattro venti la sua raccolta firme contro il coprifuoco, presentandola come un grande successo nonostante non abbia di fatto alcun peso nelle decisioni del governo Draghi, c’è un dettaglio non proprio da poco che conferma come lo stesso Carroccio sia piuttosto diviso sulla strada da intraprendere, a partire dalla lotta alle restrizioni. Sul foglio manca, infatti, la firma “di un ministro”, come rivelato da fonti vicine alla Lega stessa. Con tanto di identikit che ha già iniziato a circolare in rete.
Secondo il Corriere della Sera, infatti, il grande assente, l’uomo che ha rifiutato di sostenere la sfida al premier Draghi sul coprifuoco, sarebbe Giancarlo Giorgetti, il titolare dello Sviluppo Economico dato da tempo in rottura con Salvini, del quale non condivide le prese di posizione più nette e populiste. Che si sarebbe “scordato” di scrivere il suo nome sul foglio eletto a totem dal segretario del suo partito, confermando così la sua presa di distanza.
E pensare che, a parole, Salvini continua a scongiurare qualsiasi ipotesi di divisioni interne al suo partito, sottolineando come Giorgetti sia il suo fedele braccio destro. Eppure non è la prima volta che il ministro rompe con le direttive del segretario: lo scorso 21 aprile, le stesse fonti leghiste avevano parlato di un forte imbarazzo da parte del titolare dello Sviluppo Economico di fronte alla decisione del Capitano di astenersi sul voto durante il Consiglio dei ministri.
Due anime ben diverse, a tratti opposte, continuano dunque a vivere all’interno della Lega, con la tensione che rischia di esplodere da un momento all’altro. Anche perché nel frattempo Giorgia Meloni continua a rimontare pericolosamente terreno nei sondaggi, insidiando ormai da vicinissimo la leadership all’interno del centrodestra.
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