I grillini sono ormai convinti che Salvini romperà in caso di boom alle Europee. E per non offrire pretesti non ostacoleranno più il nuovo testo sulla sicurezza preparato dagli uffici del Viminale. Nella pausa del Consiglio dei ministri, lunedì notte, dalla stanza di Giuseppe Conte esce Luigi Di Maio. Ha appena parlato con Salvini. È scosso, raduna lo staff e qualche ministro grillino.
“Qualcosa è cambiato – confida – Matteo ha già deciso che farà la crisi”. A parlare è la paura. In dieci minuti di colloquio, il grillino capisce che una storia è finita: “Dovevate vederlo, era sprezzante. Vuole rompere”. Il dato dunque è questo: se alle Europee Salvini supera il 30%, addio governo gialloverde. Si andrà dunque subito al voto?
Ma il leader della Lega, di prima mattina commenta così quanto trapelato: “No, no, nooo… Il governo non cade. Va avanti. Va avanti per quattro anni e lo farà perché ha lavorato bene”. Lo assicura il ministro dell’Interno e leader della Lega in un’intervista al Corriere della Sera: “Il governo dura fino al marzo 2023. Il voto di domenica è quello per cambiare l’Europa, e con il governo c’entra niente”.
Lo scontro con i 5 Stelle però non è un’invenzione della stampa, gli viene fatto notare. “Ma no, lo so, non ho dubbi – replica -. Io oggi ho letto, prima di smettere perché poteva bastare, otto dichiarazioni dei 5 Stelle contro di me. Non ho risposto a nessuna”.
Salvini torna anche a smentire che il rapporto con l’altro vicepremier si sia irrimediabilmente guastato: “Io con Di Maio ho lavorato bene. E sono convinto che da lunedì torneremo a lavorare come abbiamo sempre fatto”. Il decreto sicurezza bis sarà in Cdm? “Io spero proprio di sì. È quello che mi aspetto, dato che ho fatto le correzioni richieste” ma “se il Consiglio non ci fosse, vorrei quanto meno sapere il perché”.
Quanto, infine, all’avvertimento di Di Maio di non scatenare una guerra col Colle, afferma: “Ma figuriamoci… Io ho sempre avuto il massimo rispetto di tutte le istituzioni. Non ho certamente mai chiesto l’impeachment del presidente della Repubblica. Io ho fatto i compiti, i 18 articoli del decreto inclusa la norma transitoria sono stati corretti e ci sono le risorse. Sono finanziati da 30 milioni di euro integralmente coperti da fondi del ministero dell’Interno”.
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