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Salvini ha i nervi a fior di pelle: sul Russiagate minaccia querele a tutti

Se il buongiorno si vede dal mattino, le giornate di Matteo Salvini ultimamente non sono certo delle migliori. Il leader della Lega, nell’occhio del ciclone per la vicenda dei finanziamenti da parte della Russia di Putin emersi grazie a un audio pubblicati dalla testata americana BuzzFeed, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io, mostrandosi di pessimo umore e minacciando querele a chiunque “accosterà i soldi della Lega alla Russia”.

Salvini ha sottolineato che la Lega ha dei bilanci trasparenti ma il bilancio è evidente. E stona con una realtà diversa da quella raccontata dal vicepremier, che a parole si dice pronto a trascinare in tribunale tutto e tutti pur di dimostrare la sua buonafede. Sì perché l’Espresso, la prima testata a sollevare dubbi sui rapporti tra la Lega e Putin scatenando le ire del vicepremier, non è in realtà mai stato querelato dal Carroccio, al netto di tante minacce. A rivelarlo è stato il direttore della testata Marco Damilano: “I vertici della Lega una denuncia contro l’Espresso l’hanno presentata, parlando di incessante campagna diffamatoria. Citano diversi articoli ma non quello sulla richiesta di denaro a Putin. Il motivo è semplice: Salvini dice di non aver preso neppure un rublo ma non può smentire l’inizio di una trattativa con il governo russo”.“Che Gianluca Savoini – prosegue Damilano – nel summit con gli emissari di Putin, parlasse a nome della Lega è certo. Non possiamo asserire che con lui ci fosse anche il ministro: ma resta un buco di dieci ore nel programma moscovita di un leader leghista solitamente iperconnesso”.

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