Matteo Salvini detta la linea a Giuseppe Conte. Specificando, in una nota spedita al premier impegnato nel G20 di Osaka, di voler sentire nemmeno parlare di rinvio sulla decisione riguardo la procedura. Ogni segnale in caso contrario, fa sapere il ministro dell’Interno, sarebbe un atto di sfida nei suoi confronti. Più chiaro di così si muore, verrebbe da pensare.
Il motivo della preoccupazione di Salvini è semplice: se la decisione sulla possibile infrazione da parte dell’Ue nei confronti dell’Italia non fosse presa subito ma successivamente, i nostri conti finirebbero sotto la costante lente d’ingrandimento di Bruxelles. Con il rischio di far tramontare la flat tax, uno dei cavalli di battaglia della Lega negli ultimi mesi.
Tria, nel frattempo, si è detto “ottimista” perché “il complesso degli impegni del prossimo anno e quello che si sta facendo quest’anno, che è il risultato essenzialmente di una politica di bilancio molto oculata e molto prudente, ritengo che corrisponda” al rispetto delle regole, “quindi mi aspetto un giudizio positivo perché sta nelle cifre”. Ma la situazione resta ad alta tensione.
La sensazione è che Salvini abbia in questi giorni spostato volutamente, costantemente l’attenzione mediatica sul caso Sea Watch, giocando a un continuo rilancio della tensione nei confronti della capitana della nave, proprio per distogliere gli occhi dai rischi che la sua politica sta correndo in queste ore. Un passo indietro sul fronte economico dopo tante promesse sarebbe infatti un colpo duro per il Carroccio, nonostante l’ampio consenso testimoniato dalle europee.
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