Un post choc non inedito, in realtà, che mostra Matteo Salvini imbavagliato e con la bandiera delle Brigate Rosse alle spalle, in modo da ricordare i drammatici scatti con protagonista Aldo Moro dopo il suo rapimento, poi culminato nell’uccione. Un messaggio indirizzato al leader della Lega da un militante genovese de La Sinistra e che ha subito scatenato polemiche feroci. Ad accompagnare l’immagine, il commento “Non succede… ma se succede…”.
A denunciare quanto accaduto è stato il deputato della lega Edoardo Rixi, che ha segnalato il post aggiungendo che “è comparso sul profilo del militante genovese intorno alle 23 e nel corso della notte è stato cancellato”. Un messaggio “che inneggia e promuove la finalità del terrorismo degli anni di piombo nei confronti di un leader democraticamente eletto e che oggi rappresenta il primo partito in Italia”.“Un’azione – ha spiegato Rixi – che nulla ha a che vedere col confronto politico usato per fomentare l’odio e cavalcare l’ignoranza. Ora ci attendiamo da stampa Digos e magistratura di Genova la stessa attenzione riservata ad altri fatti dei giorni scorsi con indagini sull’autore del gesto e una forte presa di posizione contro il terrorismo rosso, senza fare pesi e misure diversi. Inoltre auspichiamo un serio dibattito sull’odio e l’istigazione alla violenza che trovano spazio sui social, con indagini vere e approfondite sull’autore di questo gravissimo gesto”. Secondo quanto riportato dall’Ansa, la Digos della questura di Genova ha avviato un accertamento e la conseguente identificazione dell’autore del post che riporta in un fotomontaggio la foto del leader della Lega imbavagliato con, sullo sfondo, la bandiera con la stella a 5 punte delle Brigate Rosse. Il fotomontaggio rimanda all’immagine in bianco e nero che venne fatta trovare dalle Br in un sottopassaggio di Largo Argentina, a Roma, il 18 marzo 1978 dalle Brigate rosse insieme al comunicato n.1.
Salvini cambia (ancora) idea: “Voglio un governo con tutti, anche i 5 Stelle”