“Stiamo pensando di esserci in presenza, perché una cosa è manifestare a Berlino, una cosa esserci. – dichiara Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera per presentare il sondaggio del professor Enzo Risso sul conflitto Russia-Ucraina – Mi piacerebbe che ci sia un flusso di combattenti per la pace. Ieri ho parlato con i leader di Polonia e Ungheria. Dobbiamo portare in Ucraina dei combattenti di pace, è un rischio, ci stiamo ragionando, ma non deve essere un problema. Pensiamo a un grande movimento per la pace che vada a frapporsi in Ucraina tra il popolo e le bombe”.
“Magari il prossimo collegamento alla Camera lo facciamo settimana prossima da quei territori. – questa l’idea di Salvini – Se siamo in 100 è un conto. Se fossimo in 100mila è un altro conto, se fosse il Santo Padre a dirlo, nessuno potrebbe accusarlo di avere un doppio fine, di essere un amico di Putin”, aggiunge proponendo di organizzare una marcia per la pace.
“La pace non è mai politicamente scorretta, è sempre il primo obiettivo da perseguire con ogni mezzo necessario. – sottolinea – Noi abbiamo dato mandato, per sanzioni e aiuti militari, senza mai sospendere il tempo del dialogo, perché bomba chiama bomba e un conflitto nucleare deve essere evitato con ogni mezzo possibile”.
“In questo momento c’è qualcuno che invade e qualcuno che è invaso. C’è qualcuno che ha aggredito e qualcuno che è stato aggredito. Noi siamo a fianco degli aggrediti. C’è Putin che ha aggredito e Zelensky che è aggredito. – Salvini si schiera però con l’Ucraina – È il caso di dirlo, per dire basta alle polemiche stucchevoli. Dobbiamo essere protagonisti del processo di pace. Un conflitto nucleare sarebbe l’ultimo della storia, gli italiani non vogliono la guerra. Prima di votare qualsiasi legge bisogna chiedersi se quanto sto facendo aiuta la pace o no”, conclude.
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