Matteo Salvini continua a difendere Luca Morisi, il guru dei social della Lega finito al centro di un’indagine per droga. Ai microfoni di Radio Capital, il segretario del Carroccio ha infatti spiegato: “Attaccano Morisi per attaccare me, è un’inchiesta senza prove, un errore privato che non ha rilevanza penale. Se finisse senza alcun reati, nessun processo, chi gli restituisce la dignità?”.
Salvini ha anche bollato l’intera vicenda come “molto sospetta”, sollevando quindi dubbi sulla realtà dei fatti, pur affermando di non aver letto le dichiarazioni dei ragazzi presenti la sera del 14 agosto nella casa dell’ex social media manager, in questi giorni al centro dell’attenzione mediatica. L’ex ministro ha quindi ribadito come la faccenda sia “meschina” e di come il processo sia già stato svolto “da una settimana sui giornali”.
Nell’analizzare il caso, Salvini ha ribadito che “gli spacciatori sono venditori di morte”, mentre chi fa consumo di droga vada aiutato: “Io non so cosa facciano nel privato i miei collaboratori o candidati, non sbircio dal buco della serratura, non faccio politica così”.
“Lo massacrano da settimane, io non lo sento da giorni – ha concluso Salvini – Morisi ha chiesto scusa per un errore privato, lei chiederebbe scusa per cosa fa la sera che non è affar mio? Secondo voi è una questione politica fare amore omosessuale a pagamento?”.
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