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Salvini insiste sul coprifuoco: “Dannoso, fra qualche giorno si può rivedere”

Matteo Salvini non vuole saperne di allentare la tensione all’interno del governo sul fronte delle riaperture e, in particolare, sul coprifuoco, restrizione ritenuta dal leader della Lega dannosa e inutile per il contrasto al Covid-19. “Non è un nostro capriccio ma un diritto – ha ribadito il segretario del Carroccio, pure nel mirino per le posizione del suo partito – Abbiamo ottenuto di poter verificare entro maggio la curva per poter togliere il coprifuoco che è un danno e un pregiudizio. Mancano tre giorni a maggio quindi tra tre giorni saremo già in data utile”.

Salvini insiste sul coprifuoco: "Dannoso, fra qualche giorno si può rivedere"

Un intervento, quello di Matteo Salvini, arrivato durante il suo intervento al Festival del Lavoro organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Nell’occasione, il leader della Lega ha affrontato anche il tema di Quota 100, uno dei provvedimenti simbolo della Lega negli ultimi mesi, spiegando: “Quota 100? Tagliare i diritti ai lavoratori e pensionati è fuori discussione, credo che l’Europa post-covid debba tutelare chi ha la possibilità di scegliere”.

Le parole di Salvini sono arrivate in un momento in cui continua la polemica tra la Lega e Fratelli d’Italia, ormai in lotta per la supermazia nel centrodestra. Entrambi si sono detti favorevoli alla cancellazione del coprifuoco, partendo però da posizioni ben diverse: una all’opposizione, l’altro al governo. La battaglia degli ordini del giorno sulla possibile revoca delle restrizioni a maggio ha finito per incrinare ulteriormente il rapporto tra le due formazioni.

Fratelli d’Italia ha così sfidato la Lega con una lunga serie di punzecchiature, evitando accuse personali per non arrivare a un definitivo strappo ma lasciando comunque trasparire la forte tensione. Nelle prossime settimane, i due partiti dovranno comunque riunirsi per trovare candidati unitari alle amministrative. E allora, anche se a fatica, si continua a tenere seppellita l’ascia di guerra.

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