Matteo Salvini contro Rackete, il Senato grazia il ministro. “Che dire? Notizia attesa e scontata. È l’insindacabilità dell’insulto. È interessante notare come il Parlamento abbia ritenuto un’opinione espressioni come ‘zecca tedesca’, che qualificano chi le pronuncia ben più di una donna che è stata costretta a subirle“. Alessandro Gamberini, legale di Carola Rackete, commenta così la decisione del Senato di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, che era a processo per diffamazione davanti al Tribunale di Milano.
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Il ministro Salvini “graziato” dal Senato per la diffamazione a Carola Rackete
Ecco perché Matteo Salvini contro Carola Rackete. Oggi, l’Aula del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per le sue opinioni su Carola Rackete, che all’epoca era il comandante della nave Sea Watch 3, appartenente a un’organizzazione non governativa tedesca, coinvolta nel soccorso di 53 migranti nella zona SAR libica il 12 giugno 2019.
Il voto, con 82 voti favorevoli, 60 contrari e 5 astenuti, ha accolto la relazione della Giunta delle immunità del 28 febbraio 2023, che ha ritenuto le parole di Salvini coperte da insindacabilità. La Giunta si è pronunciata in merito agli atti del tribunale di Milano, dove Salvini è stato accusato di diffamazione aggravata. Hanno votato contro il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle e Azione. Italia Viva si è astenuta, mentre la maggioranza ha votato a favore.
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