Salvini sorvola sempre sull’argomento, ma una domanda è lecito fargliela: questa Lega com’è messa finanziariamente? Già, perché Salvini continua a guidare due partiti: la storica Lega Nord e la nuova Lega Per Salvini Premier. I due partiti, ancora ad oggi, hanno statuti molto simili, la stessa sede legale (la storica Via Bellerio 41 a Milano) e, ovviamente, lo stesso leader, Matteo Salvini appunto. La vecchia Lega Nord si porta dietro un debito spaventoso: quello relativo ai 48,9 milioni di euro della truffa ai danni dello Stato; la nuova Lega per Salvini Premier, invece, assorbe tutti i nuovi finanziamenti e incassa gli utili.
Questo perché? Perché la nuova Lega non ha macchie giudiziarie, a differenza della vecchia, e quindi nessuno può – in teoria – chiedere conto dei debiti e dei guai del passato. Un gioco studiato perfettamente a tavolino che permette a Salvini di nascondere i debiti da una parte e incassare dall’altra.
La nuova strategia finanziaria del Carroccio – messa sotto la lente d’ingrandimento da Fanpage – fa emergere degli aspetti molto interessanti. Si legge nell’articolo: “La Lega Per Salvini Premier è stata fondato nell’ottobre del 2017, tre mesi dopo che il tribunale di Genova aveva annunciato la condanna per truffa disponendo il sequestro dei 48,9 milioni. Nel suo primo anno di attività, il 2018, ha incassato 2,5 milioni di euro, provenienti in larga parte (2 milioni) dal due per mille”.
“Quest’anno l’ex ministro dell’Interno ha scelto di fare un passo ulteriore. A partire da gennaio del 2019 la maggior parte dei leghisti ha iniziato a versare il proprio obolo non più nelle casse del vecchio partito fondato da Bossi, ma in quello nuovo che porta il suo nome nel simbolo. Salvini ha incassato così, solo da gennaio ad agosto di quest’anno, circa 3 milioni di euro”.
A questo punto l’altra domanda che è lecito porsi è: va bene la “magata” di creare due partiti diversi e far sembrare che ne esista solo uno, ma i debiti del vecchio restano: e chi li paga? Risposta: la Lega Nord. “Il vecchio partito deve sopportare i costi maggiori. Per le diverse attività ordinarie sono stati spesi 5,5 milioni di euro, mentre la Lega Per Salvini Premier ha sborsato solo 1,2 milioni. D’altronde la maggioranza dei dipendenti del movimento è ancora in carico alla vecchia Lega, che dichiara 9 lavoratori rispetto ai soli 3 impiegati dal nuovo partito Per Salvini Premier”.
“Il risultato finale è che il nuovo partito gode di ottima salute finanziaria. Già l’anno scorso poteva vantare una disponibilità liquida di 1,3 milioni di euro, contro gli 800mila euro rimasti nelle casse della Lega Nord. È molto probabile che quest’anno la differenza si acuirà, visto che le donazioni dei parlamentari sono finite quasi tutte nella nuova creatura salviniana. Dunque, la Lega Nord potrebbe chiudere l’anno in perdita”.
Dati alla mano, scrivono su Fanpage, “ogni parlamentare leghista – Salvini compreso – sta versando nelle casse del partito 3 mila euro al mese”. Sì, ma quale partito? La Lega Per Salvini Premier, ovviamente, perché “a differenza della Lega Nord, non ha alcun debito nei confronti dello Stato”. Questo perché la Lega Nord è ancora in debito con lo Stato italiano per circa 45 milioni di euro. Come potrà restituire tutti questi soldi ora che le principali fonti di entrata del movimento sono state spostate sul partito Per Salvini Premier?
Ci si chiede, dunque: vista dalla prospettiva dei cittadini, che garanzie ha lo Stato sulla restituzione di tutti quei soldi? “Le uniche garanzie per ora sono costituite dal patrimonio della vecchia Lega, cioè da alcuni immobili di proprietà del partito. Stando al bilancio, si tratta di circa 7 milioni di euro. Molti di meno rispetto ai 45 milioni ancora attesi dallo Stato”. In tutto questo, c’è comunque da aspettare anche i risultati dell’inchiesta sul Russiagate per capire a cosa sarebbero serviti quei 65 milioni di euro. Un caso?
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