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Salvini, lettera incendiaria alla Francia: “Non siamo il campo profughi di Parigi e Berlino”

Salvini scrive alla Francia e come al solito usa toni poco istituzionali: Francia e Germania “non possono decidere le politiche migratorie ignorando le richieste dei Paesi più esposti come noi e Malta”, dice Salvini al ministro dell’Interno di Emmanuel Macron. “Intendiamo farci rispettare e ribadire che non siamo più il campo profughi di Bruxelles, Parigi e Berlino. L’Italia ha rialzato la testa”.

“L’Italia non è più disposta ad accogliere tutti gli immigrati in arrivo in Europa”. Salvini ribadisce così il suo mantra con queste parole scritte a Christophe Castaner, suo omologo francese. Il vicepremier si dice sorpreso dal tenore della proposta di conclusioni del vertice di Parigi – che si terrà domani nella capitale transalpina.

Con queste parole il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia su Twitter di aver inviato una lettera al collega francese Christophe Castaner. La lettera arriva alla vigilia della riunione convocata dal governo di Parigi, aperta a tutti i 28 paesi dell’Unione e alla quale parteciperà anche il commissario uscente alle migrazioni Dimitri Avramopoulos.

L’incontro si propone di tentare di trovare una soluzione alla questione degli sbarchi. Salvini ha fatto già sapere che non parteciperà, preferendo inviare dei tecnici del Viminale.

Vertice su Libia e immigrazione, aperto ai ministri dell’Interno e degli Esteri che, a detta di Salvini, non tiene conto dei progressi emersi invece nel recente vertice di Helsinki. E quindi diserterà. Malta e Italia hanno elaborato un piano congiunto che prevede un sistema di redistribuzione dei migranti. I due paesi si sono dichiarati contrari al principio che impone (in particolare alle ong che si occupano di salvataggio in mare) di sbarcare i migranti nel porto più vicino.

Dall’altra parte Francia e Germania restano invece favorevoli a mantenere lo status quo, previsto da norme sul soccorso marittimo, come la Convenzione di Amburgo. La situazione al momento resta sospesa: nessuna decisione presa, mentre un nuovo vertice straordinario è previsto proprio a La Valletta a settembre.

 

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