Un oceano di silenzio li divide ormai da giorni. Salvini e Meloni non si parlano più. E le divergenze iniziano a essere più forti dei punti in comune. La Lega che è al governo, FdI all’opposizione. Poi la guerra sul Copasir che ha fatto saltare ogni simpatia e in mezzo la visione di Europa e la sfida delle comunali. Insieme o divisi? Il punto è che i sondaggi iniziano a premiare sempre di più la Meloni e Salvini teme per la sua leadership a destra. La scelta di non entrare al governo ha portato FdI ad un clamoroso 18%. Voti con ogni probabilità erosi alla Lega. Lo spazio lasciato libero all’opposizione si è dimostrato ampio, e la Meloni non fatica a riempirlo. (Continua a leggere dopo la foto)
Il Corriere fotografa perfettamente la dinamica: “Salvini esalta le riaperture, attribuendosene il merito? Lei si lamenta perché sono troppo poche. Salvini critica Speranza? Lei presenta una mozione di sfiducia, che si voterà in Senato domani. Salvini raccoglie le firme per una petizione popolare contro il coprifuoco? E lei oggi costringerà il Parlamento a votare un ordine del giorno in cui se ne chiede l’abolizione. Insomma, nel tiro alla fune Meloni prova ogni giorno a portare Salvini un passo oltre, sul terreno instabile che avvicina pericolosamente lo scontro con Draghi. E ad allontanarlo dai ministri leghisti che vivono male la strategia della ‘Lega di lotta e di governo’, irrisa quotidianamente dagli alleati del momento, da Letta a Conte, con i loro ‘state dentro o fuori?'”. (Continua a leggere dopo la foto)
E così, oggi sulle due insidiose iniziative parlamentari di Meloni, Salvini allunga la palla: “La mozione? Prima la leggo. Sto preparando il discorso sul Recovery plan, oggi si sceglie in Parlamento sui 200 miliardi”. E intanto cerca di cucire con Forza Italia: oggi il segretario incontrerà lo stato maggiore azzurro. In questa maggioranza a geometria variabile, l’idea leghista è che qualunque decisione sia presa su Speranza, sia da condividere con i berlusconiani. Obiettivo, evidenziare l’isolamento di Meloni non soltanto dalla maggioranza, ma dal centrodestra. (Continua a leggere dopo la foto)
La Meloni, nei colloqui riservati, ai suoi ha dato la linea: “Non accettate provocazioni, non replicate. Salvini sa bene che il vero problema per lui non sono io, ma è Draghi”. Il fatto è che Meloni e Salvini al momento non si parlano da dopo la vicenda Copasir. Per questo, anche per mettere sul tavolo i tanti dossier aperti, Meloni insiste per un incontro, anche per parlare di candidati alle Amministrative, sui quali è notte fonda. Altro campo di sfida importante, l’Europa. “Qui a giocare d’anticipo è stato il segretario leghista, che ha incontrato il premier ungherese Orban insieme a quello polacco Morawiecki. Il quale però appartiene all’eurogruppo Ecr di cui è presidente Giorgia Meloni. Obiettivo del segretario leghista è una fusione tra le forze oggi divise della destra europea, lasciando fuori soltanto i tedeschi di Afd e cercando di esercitare attrazione verso parti del Ppe”.
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