A descrivere il momento che sta vivendo Matteo Salvini in questi giorni di frenetiche trattative per il Quirinale ci pensa Maurizio Lupi. “Salvini? È il mistero glorioso del Santo rosario”, si lamenta l’alleato centrista della coalizione di centrodestra. Insomma, il leader della Lega, nonostante i tanti nomi fatti per la successione di Mattarella, mantiene ancora il segreto sulle sue reali intenzioni. Il rischio è quello di far saltare il governo, se si insisterà su un candidato di area, come ha avvertito il segretario Pd Enrico Letta.
Insomma, almeno fino ad ora, Salvini ha fatto capire di non avere quel famoso “coniglio nel cilindro”, come lo chiama Repubblica, che potrebbe risolvere lo stallo nella trattativa per il Colle. E, alla fine, potrebbe essere costretto ad accettare un nome non rappresentativo di centrodestra. Lo dimostra ad esempio il fatto che l’alleato Silvio Berlusconi ha dato la sua benedizione anche su Pier Ferdinando Casini, non proprio un esponente di destra.
A pesare sulle scelte di Salvini sono anche le pressioni dell’altra alleata di centrodestra, Giorgia Meloni, La leader di Fratelli d’Italia chiede infatti di fare presto. Non sarebbe contraria nemmeno a Mario Draghi, ma solo in cambio della caduta del governo e di elezioni anticipate. E poi, la proposta del nome di Guido Crosetto, votato ieri anche da alcuni leghisti probabilmente, non fa altro che aggiungere confusione e dubbi. Stesso discorso per le 26 preferenze andate a Umberto Bossi e Giancarlo Giorgetti.
Il leader leghista ha dovuto rinunciare anche alla candidatura del presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, respinta con perdite dal centrosinistra. Eppure Matteo Salvini si vanta di avere “il cellulare acceso dalle 6 di mattina alle 2 di notte”, dichiara lui stesso. Non poteva mancare neanche un giallo in questo romanzo Quirinale: il presunto incontro a casa del giurista Sabino Cassese, smentito dall’ex ministro dell’Interno.
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