Tempi duri per Matteo Salvini. Il tentativo di opporsi al premier Mario Draghi sull’introduzione del cosiddetto super green pass sembra definitivamente fallito. Ad essere decisive pare siano state le pressioni interne alla Lega, con i governatori del Nord a spingere per un allargamento dell’uso del certificato verde. Ma la spallata decisiva alle speranze di Salvini l’avrebbe data il ministro leghista dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Una apparente sconfitta su tutta la linea, quella del segretario del Carroccio, che il suo pari grado del Pd, Enrico Letta, commenta con sarcasmo.
Dopo aver più volte ribadito l’importanza del green pass per far ripartire il Paese, Giancarlo Giorgetti è tornato sull’argomento domenica 19 settembre. In visita al Salone internazionale della calzatura, in corso alla Fiera di Rho, vicino Milano, il ministro si è lasciato sfuggire alcune dichiarazioni scomode per Salvini. “Le decisioni difficili assunte dal governo, come l’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro, sono volte non a limitare la libertà, ma ad aumentare la libertà e l’incontro”. Queste le parole di Giorgetti.
Insomma, uno dei più potenti collaboratori di Salvini giudica il green pass uno strumento di libertà. Altro che abolirlo. “Abbiamo fatto queste misure per riaprire. – ha poi proseguito Giorgetti – Ed è fondamentale tornare a essere liberi. Naturalmente con qualche regola da osservare. Questo è il motivo per cui il governo ha deciso che dobbiamo aprire tutto, ma rispettando ulteriori regole”.
Il ministro ha anche avvertito che “l’alternativa era rischiare di tornare indietro a situazioni che non vorremmo più rivedere”. Giorgetti, però, ha anche cercato di gettare acqua sul fuoco dei suoi rapporti con il suo leader: “Con Salvini andiamo d’amore e d’accordo”. Rassicurazione che però non ha convinto Enrico Letta. “Salvini è totalmente irrilevante sull’agenda di governo. Quello che lui dice non si fa e credo che questo sia il motivo per cui le cose stanno lentamente, ma gradualmente e progressivamente, andando bene”, ha dichiarato il segretario Dem. “Menomale che la parte principale della Lega ha deciso di non seguirlo e appoggiare invece la linea di responsabilità del governo”, ha poi concluso.
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