Sembrava fatta per la candidatura ufficiale di Silvio Berlusconi da parte del centrodestra. Ma ora, a pochi giorni dall’inizio delle votazioni per il nuovo presidente della Repubblica, le cose sembrano complicarsi per il Cavaliere. A mettergli i bastoni tra le ruote è proprio l’alleato Matteo Salvini. Il leader della Lega invita il fondatore di Forza Italia a chiarire entro domenica se è convinto di avere i numeri per essere eletto. Altrimenti ci penserà il Carroccio a proporre un nome alternativo.
Insomma, Salvini avverte Berlusconi che, se non ha in tasca i 505 voti necessari per farsi eleggere capo dello Stato alla quarta votazione, bisogna assolutamente pensare ad un piano B. In caso il Cavaliere non avesse i numeri, “la Lega, come forza responsabile e di governo, farà una proposta che potrà essere convincente per tanti se non per tutti”, mette in chiaro l’ex ministro dell’Interno.
Parole, quelle pronunciate da Salvini, “in linea con gli impegni presi e l’accordo raggiunto alla riunione dei leader del centrodestra di venerdì scorso”, cercano di minimizzare da Forza Italia la portata delle dichiarazioni dell’alleato. “Non c’è dubbio che il profilo del presidente Silvio Berlusconi sia quello più autorevole – osservano i forzisti – Ogni tentativo di creare polemiche o contrapposizioni fittizie, utili sono agli avversari politici, sarà dunque respinto”.
Anche dalla Lega però cercano di gettare acqua sul fuoco. “Respingiamo le letture malevoli. Salvini ha ribadito quanto sta sostenendo da settimane ed è in linea con quello che è stato deciso dopo l’ultimo vertice di centrodestra a Villa Grande”, assicurano dalle parti di via Bellerio. “L’uscita di Salvini è un modo per riprendere la guida del centrodestra, che invece dovrebbe avere Berlusconi, se, una volta tramontata la sua candidatura facesse lui un nome. – commenta invece Vittorio Sgarbi – Gli ho consigliato di fare lui una mossa, magari può essere lui a far uscire di colpo Draghi, o anche Mattarella. Ma dalla nota si capisce che Silvio è ancora determinato a voler essere lui il candidato”.
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