Salvini monopolizza le tv. Gli italiani vedono più lui che i propri parenti. Di Maio azzerato. Se fosse una gara, la palma di “prezzemolino” radiotv sarebbe sua. Non contento di dilagare sui notiziari d’ogni rete pubblica e privata (come riporta l’Agcom), sul finale di campagna elettorale il leader leghista ha letteralmente esondato: occupando – specie nell’ultima settimana – talk e programmi, d’approfondimento e non. Assai più del suo stesso alleato di governo, quel Luigi Maio che registra un terzo delle apparizioni in voce e video, per non parlare degli altri leader di partito.
Silvio Berlusconi incluso, che pure s’è mosso parecchio, soprattutto sui suoi canali, e oggi farà l’en plein. Limitandoci al confronto fra i due vicepremier, tra il 17 e il 24 maggio Salvini fa capolino nelle trasmissioni extra Tg tre volte più del capo politico M5S: 36 a 11. Con punte di cinque appuntamenti nella stessa giornata, a cui – evidentemente non soddisfatto – spesso aggiunge pure fluviali dirette Facebook.
È accaduto per esempio lo scorso venerdì 17: il ministro dell’Interno ha iniziato la giornata alle 7,30 con una diretta su radio CRC (Centro diffusione Campania) all’interno del format Barba e Capelli. Alle 19,35 è intervenuto a Zapping su Radio1. Alle 21 stava su Tg2 Post (registrato alle 15 nella sede Rai di Milano). Alle 23 ha partecipato, sempre su Rai2, alla tribuna elettorale. Una maratona difficile da replicare, specie fra un comizio e l’altro su e giù per lo Stivale.
E infatti Di Maio, nelle stesse ore, riusciva a partecipare soltanto ad Agorà, di buon mattino su Rai3: il resto del tempo impiegato a fare iniziative elettorali tra Torino e dintorni. Carniere egualmente ricco, ma ancora più serrato, quello del 22 maggio. Alle 9 Salvini va a Mattino Cinque, rete ammiraglia Mediaset; alle 11 a L’aria che tira su La7; alle 14,50 a Un giorno da pecora su Radio1; alle 20 si fa intervistare dal Tg1; alle 23,30 si accomoda da Vespa a Porta a Porta. Per la gioia, o la disperazione (dipende dai punti di vista), degli ascoltatori esausti. Sull’altro fronte, invece, Di Maio strappava una sola ospitata: alle 8,30 a Radio Anch’io.
L’unico giorno in cui il grillino prevale sul lumbàrd è martedì 21 maggio: Salvini fa “soltanto” UnoMattina alle 9,30 e Carta Bianca in serata. Il capo dei 5S va alle 8,30 a Mattino Cinque, alle 20 si fa intervistare dal Tg1, quindi è da Floris a Di Martedì intorno alle 22. Ma a entrare nel Guinness dei primati saranno (forse) le ultime 24 ore di campagna prima del silenzio elettorale: un finale col botto, per il segretario del Carroccio. Ben otto dirette radiotv dall’alba a notte fonda.
Neanche Berlusconi – che pure è il padrone di Mediaset – riesce a fare meglio. Alle 7 è su Telelombardia. Alle 8 al gr1. Mezz’ora dopo su Rtl. Alle 9,30 tocca ad Agorà (puntata speciale alla quale parteciperanno pure Di Maio e il presidente dem Paolo Gentiloni). Alle 10,10 va a Radio Radicale, che l’alleato vuole chiudere. Alle 17,30 a Pomeriggio Cinque. Alle 20 a SkyTg24 che trasmette Tribù. Nel frattempo, alle 20,30, il Tg2 manderà una sua intervista. Quindi, alle 23,15 è la volta di Bersaglio Mobile su La7 condotto da Enrico Mentana (insieme a Zingaretti e Di Maio).
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