Matteo Salvini durante la puntata di ieri sera, 26 gennaio, in diretta a DiMartedì su La7 ci ha ricordato per quale motivo è un bene che non ci sia lui al governo. Ha detto, testuale: “Se fossi al governo rifiuterei due terzi dei soldi del Recovery Plan dall’Europa”. Poi ha spiegato: “Parliamo di 200 miliardi che per due terzi sono a prestito e il resto a fondo perduto, ma prima di darteli ti dicono di usarli per quello che l’Europa ti chiede di fare. I soldi a prestito non li userei, userei solo quelli a fondo perduto. Non li prenderei perché li posso chiedere al mercato a tassi migliori”, ha spiegato il leader della Lega.
Sull’eventualità di prendere parte a un governo di unità nazionale Salvini è chiaro: “Se fanno taglio tasse al 15%, se non toccano Quota100, se ci permettono di tenere sotto controllo l’immigrazione, se si muovono sulle infrastrutture allora parliamone, ma è fantapolitica. Tirare a campare con Renzi e Zingaretti? No, grazie”, ha aggiunto, per poi chiudere definitivamente la porta rispondendo così al conduttore Giovanni Floris: “Ma mi vede al governo con il Pd? O c’è Conte o governo di centrodestra o andiamo al voto”. Con la crisi di governo che si è aperta ufficialmente il centrodestra sembrerebbe puntare tutto sulle elezioni anticipate.
Matteo Salvini vorrebbe la strada spianata per Palazzo Chigi e Silvio Berlusconi pronto a giocarsi le sua chance per il Colle. Silvio Berlusconi comunque ha ribadito la fedeltà ai suoi alleati, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che in questo momento non vedono altre alternative politiche che non delle elezioni anticipate da fare in primavera. Guardando gli ultimi sondaggi, in caso di voto se il centrodestra dovesse presentarsi unito potrebbe andare incontro a una larga vittoria.
L’unico ostacolo sarebbe una scesa in campo di Conte, che così potrebbe riunire sotto la stessa coalizione il PD e il Movimento 5 Stelle. Al momento però lo scenario più probabile in caso di elezioni anticipate è quello di una larga vittoria del centrodestra, con Matteo Salvini pronto a diventare premier e Silvio Berlusconi che aumenterebbe le proprie speranze di essere eletto Presidente della Repubblica a febbraio 2022.
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