Matteo Salvini non si pente, nonostante il grande eco mediatico della “citofonata” fatta a un ragazzo nel quartiere Pilastro di Bologna durante la campagna elettorale per le elezioni regionali, poi perse, in Emilia-Romagna. Yassin, il giovane in questione, aveva detto di aver visto di colpo cambiare la sua vita per colpa dell’iniziativa dell’ex ministro dell’Interno, che aveva mostrato a tutta il suo nome associandolo senza motivo allo spaccio di droga. Ma il numero uno della Lega non vede niente di strano in un gesto che, a suo dire, sarebbe perfettamente normale.
“Gli ho rovinato la vita? Assolutamente no” si è difeso Salvini. Per poi ironizzare, quando gli è stato chiesto delle parole di Yassin rilasciate a Piazza Pulita: “Non ho visto il video e non guardo alcune trasmissioni”. Nel corso dell’intervista il giovane aveva denunciato gli effetti sulla sua quotidianità di quella citofonata: “
Ci sono rimasto, non ci volevo credere”.A chi gli chiedeva se si sentisse tranquillo, Yassin aveva risposto: “
È un parolone stare tranquillo, c’è il mio nome in tutta Itala, è stata una bella botta. Anche mio padre è molto giù, mi dispiace tantissimo anche per lui. Mio padre è un grandissimo lavoratore, fa il corriere”. “Ha precedenti – ha spiegato Yassin – ma risalenti a 20 anni fa e non per spaccio”.Yassin tra tre mesi diventerà maggiorenne e tra cinque diventerà padre: “Una cosa inaspettata, oggi ho scoperto che è maschietto e sono felice”. Poi ha parlato della signora che ha indicato a Salvini la sua abitazione: “Me lo chiedo ogni giorno perché proprio a me. La conosco, ma non ho mai avuto a che fare con lei”. E ancora, su Salvini: “A un 17enne ha rovinato la vita in cinque minuti, un politico che è venuto a suonare come un postino. Sono un calciatore, non sono uno spacciatore”.
“Non vogliamo quella bimba cinese in classe”: e i genitori non mandano i figli a scuola