Un naufragio in piena regola. Quello di un Capitano che ha perso ormai completamente la rotta, che sbraita e vomita veleni contro gli avversari per sfogare la rabbia di chi aveva l’Italia tra le mani e all’improvviso si ritrova confinato all’angolo, in castigo per sua personalissima scelta. In caduta nei sondaggi, Salvini, al quale ormai gli italiani preferiscono stabilmente negli indici di preferenza l’odiatissimo rivale Conte, il premier che ha osato sbeffeggiarlo pubblicamente in Aula. E ora in netto calo di appeal anche sul piccolo schermo.
L’atteso monologo del numero uno della Lega nel corso dell’ultima puntata di Porta a Porta ha infatti avuto effetti devastanti per la rete ammiraglia di via Mazzini: un flop clamoroso per la trasmissione di Bruno Vespa, precipitata all’11,4% dello share con 1.096.000 di spettatori. L’esordio nel corso della passata stagione, per dire, aveva fatto registrare ben 6 punti in più. E per quasi tutto il corso del monologo salviniano, Canale 5 e La 7 hanno ottenuto risultati migliori.
Il segretario della Commissione di Vigilanza Rai e deputato dem Michele Anzaldi ha infilato subito il dito nella piaga, andando all’attacco del rivale verde e additandolo come una vera e propria piaga per Rai1. Salvini ha incassato l’ennesimo colpo e ha tirato avanti per la sua strada, sempre più rabbioso. I suoi ultimi interventi, tra Parlamento e dirette social, sono stati la perfetta fotografia di un leader che è ormai lontano parente di quello che, tronfio, chiedeva agli italiani “pieni poteri” solo poche settimane fa.
“Monti bis”, “Mai con quelli di Bibbiano”, “Poltronificio”. I nomi di Gentiloni e Saviano (vecchio chiodo fisso) ripetuti come passaggi di un rosario. Slogan che diventano cantilene e che, però, non sono più armi d’attacco ma difensive: si urlano forti per nascondere la delusione, la tristezza di un Capitano che non può mostrarsi debole, pena lo smantellamento immediato di un personaggio costruito negli anni con ingenti iniezioni di machismo, autoritarismo e tanta, troppa spregiudicatezza.
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