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Alberto Angela o Matteo Salvini? Cultura e Bellezza contro odio e paura: da che parte stare?

Alberto Angela e Matteo Salvini, due persone e due volti opposti che rappresentano due facce della medaglia Italia. Da una parte la cultura e la gentilezza, il saper parlare del bello, del passato e del futuro… Dall’altra l’eloquio truce e incazzato, la bestialità di chi soffia sul male del mondo. Un bipolarismo nostrano che ci pone nella posizione di chiederci da quale parte stare.

Alberto Angela è tornato su Rai1 con la nuova stagione di “Meraviglie, la penisola dei tesori”. Finora un grande successo, esattamente come la passata stagione che aveva registrato oltre 5 milioni e mezzo di telespettatori a puntata. Ma, dichiarazioni d’amore sui social a parte, quali sono i motivi per cui Alberto Angela è tanto amato dal pubblico? Magari lo stesso pubblico che strizza anche l’occhio a Matteo Salvini? Eppure tra i due c’è una bella differenza…

Al dialogo diretto e alla narrazione pacata, Angela aggiunge la passione per il suo mestiere, perché, come lui stesso ha dichiarato, “la conoscenza si fissa meglio quando c’è un’emozione”. Alberto ha assorbito competenze e professionalità di rilievo, alle quali ha sommato esperienze di studio e viaggi all’estero, senza mai perdere di vista la necessità di esprimersi con un linguaggio accessibile a tutti. Un curriculum invidiabile: laurea in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con il massimo dei voti, poi corsi di specializzazione in paleontologia e paleoantropologia ad Harvard, alla Columbia University e alla University of California.

Angela, incarna l’opposto rispetto all’uomo alfa (come anche Salvini vuole apparire: parolacce, sguardo truce, magliette, parole forti…). Alberto ha savoir faire, ama narrare ma anche ascoltare, senza prevaricare. È la cordialità, la riservatezza, la non ostentazione di un immenso sapere scientifico. È un uomo che investe nella bellezza italiana, che vuol divulgare tutta la nostra meraviglia e farla conoscere al mondo.

Salvini, invece, è l’esatto opposto. È quello dei post sempre umorali, quello che segue gli istinti beceri della maggioranza, che si fa fotografare con gli ultras condannati per violenze e spaccio, quello che alimenta l’odio e spinge la popolazione ad attaccare il diverso, lo straniero, il migrante. È il ministro delle divise, della birra e salsiccia, del presentismo continuo. Quello che pensa costantemente all’oggi e a ciò che è utile ai sondaggi, senza mai proporre una visione del domani, del futuro, perché quello non paga in termini elettorali.

L’italiano deve dunque scegliere da che parte stare, quale delle due personalità seguire. Noi crediamo nell’Italia della bontà e dell’accoglienza, perché come anche Angela insegna, questa è la storia del nostro Paese, un Paese che ha accolto molto, arricchendosi culturalmente, e che è anche emigrato molto. Crediamo nell’Italia della Bellezza e della gentilezza. Non crediamo all’Italia del rutto, dell’odio continuo, del turpiloquio linguistico e culturale. Noi, siamo dalla parte di Alberto Angela.

 

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