Non perde occasioni per creare polemica, Matteo Salvini. In evidente difficoltà nei sondaggi e ormai fermamente convinto che buttarla in caciara sempre e comunque sia l’unica soluzione possibile per far parlare di sé, in attesa che arrivino tempi migliori e che l’elettorato che oggi gli volta le spalle, stando alle rilevazioni, torni presto all’ovile, magari mollando quella Giorgia Meloni che continua pericolosamente a rosicchiare consenso (ma anche Berlusconi è tornato a crescere). Improvvisandosi statista, medico, esperto di calcio. Ma anche virologo, quando serve.
Ecco, allora, Salvini gettarsi di nuovo nella mischia virtuale attraverso i social: “Siccome il plasma è gratis, non c’è il business delle multinazionali farmaceutiche, siccome non ci sono appalti milionari, meglio occuparsi di altro… Ma se viene dal plasma una speranza per tanti ammalati dovrebbe essere dovere di un governo responsabile approfondire quello che questi medici, come il primario di Mantova, stanno facendo”.
Salvini ha poi accusato il governo: “Il silenzio del ministero della Salute, silenzio dell’Istituto Superiore di Sanità, silenzio anche sui giornali. Non è così che si fa informazione, non è così che si governa”. Il tutto ignorando quanto i medici stanno disperatamente cercando di spiegare da giorni: che la cura con il plasma viene riservata solo a malati gravi, visto che le scorte sono rare. E che non garantisce l’immunità dal virus. Non è, insomma, un vaccino. Per quello bisognerà ancora aspettare.
A Salvini, però, certi discorsi evidentemente interessano poco o nulla. Meglio approfittare della confusione generale per muovere ancora qualche accusa, sperando stavolta di centrare il segno. Poco importa se di fondo ci siano informazioni false. In attesa, come detto, di tempi migliori.
La bufala dei Nas a Mantova, dove si curano i malati di Covid-19 col plasma