Vai al contenuto

“Vi denuncio”. Parla il presunto spacciatore accusato da Salvini in diretta Facebook

È stato un vero e proprio blitz elettorale quello di Matteo Salvini in una casa bolognese. Il leader della Lega, guidato da una residente, ha suonato al citofono di alcune famiglie al Pilastro, una delle periferie che fa discutere non da oggi per episodi di degrado. Circondato dai suoi collaboratori e da poliziotti e carabinieri, l’ex ministro dell’Interno è partito da una famiglia di origine tunisina e ha citofonato per chiedere se lì si spaccia. Ma lui, il 17enne di origine tunisina accusato dal leader leghista, non spaccia droga. Non più, in realtà, perché ammette: “sono pieno di precedenti, in passato ho fatto di tutto e di più”, ma ora “vado a scuola, sono un ragazzo normalissimo, non mi manca niente”. Non era in casa al momento del blitz di Salvini, e ora vuole denunciare la donna che ha portato il leader della Lega a diffamarlo in diretta Facebook.

Fanpage ha intercettato il ragazzo sotto casa dei genitori, sconvolti dal blitz di Salvini: “Mia madre ha 67 anni, mio padre si spacca il culo, se vai a casa trovi i vestiti di Bartolini – spiega il ragazzo a Fanpage.it – Lui ci è rimasto molto male”.  Difende anche il fratello, “che non fa queste cose, lui gioca a calcio”. È anche per questo che il ragazzo ha deciso di sporgere denuncia nei confronti della signora che ha portato Salvini sotto casa sua: “Io incontro questa signora qua dietro nel parcheggio – racconta – Lei ha il cane, io ho il cane, a volte ci incrociamo. Domani vado in procura e la denuncio per diffamazione”.

Seguendo le indicazioni di una residente della zona, il leader della Lega, Matteo Salvini, era andato a citofonare a casa di alcune persone ritenute “presunti spacciatori”. L’ha fatto in diretta su Facebook, facendo i nomi di queste persone e mostrando il palazzo in cui vivono. Un atto gravissimo. Andando a chieder loro se è vero che spacciano e se può salire a casa loro. Salvini si trovava nella zona periferica del Pilastro a Bologna.

Seguendo sempre le indicazioni della donna, ha suonato al citofono di una famiglia di origine tunisina su indicazione della signora. Al citofono ha risposto un uomo e Salvini l’ha interrogato: “Buonasera. Lei è al primo piano? Ci può far entrare cortesemente? Perché ci hanno segnalato una cosa sgradevole e volevamo che lei la smentisse, ci hanno detto che da lei parte lo spaccio del quartiere. Giusto o sbagliato?”. Il leader della Lega è più che mai in difficoltà per la campagna elettorale in Emilia Romagna, ma con questo episodio ha toccato l’ennesimo punto più basso della sua carriera politica.

 

Ti potrebbe interessare anche: Bimba di 2 mesi muore per overdose: uccisa dal latte della madre che si drogava