Matteo Salvini non ha alcuna intenzione, almeno per il momento, di svestire i panni del pacifista gandhiano ad oltranza che vuole la pace in Ucraina. Nella giornata di giovedì 5 maggio, il leader della Lega si presenta a Palazzo Chigi per un colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi. L’argomento principale della discussione è naturalmente il conflitto ucraino. E Salvini si dice addirittura pronto a fare una sorta di giro del mondo per favorire la pace tra Putin e Zelensky.
“Tifo per un riavvicinamento fra Stati Uniti e Russia e se fosse l’Italia a essere protagonista di questo riavvicinamento, per me sarebbe motivo di orgoglio”, dichiara Salvini ai giornalisti uscendo da Palazzo Chigi. Il leader della Lega spiega di avere “ribadito” a Draghi che sarebbe disposto ad andare “da Mosca a Washington a Pechino a Istanbul e ovunque” per essere “nel mio piccolo protagonista del processo di pace”.
Matteo Salvini spiega che “con Draghi abbiamo parlato di pace, non abbiamo parlato di armi, di bombe e di guerra ma di come arrivare il prima possibile al cessate il fuoco, alla pace, e io spero che la missione americana del presidente Draghi serva a riavvicinare le parti, perché più avanti si va più morti ci sono, più danni si creano. Quindi non è una questione destra o sinistra di governo o non governo, io credo che la maggior parte degli italiani preghi e voglia la pace e su questo sto mettendo tutto il mio impegno. Non capisco la polemica italiana su chi lavora per la pace”.
“È chiaro che se ci fosse un riavvicinamento tra Russia e Stati Uniti sarebbe una buona notizia per tutti. – aggiunge Salvini – Dunque dopo due mesi e mezzo di guerra e tanti morti, anche per l’interesse nazionale italiano, per salvare famiglie e imprese, prima si arriva al cessate al fuoco meglio è. Non si tratta di essere amici di Tizio o Caio, ma non si può pensare di andare avanti per mesi con una guerra, oggi con la Russia magari domani con la Cina. Non è cosa intelligente”, conclude.
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