Il green pass verrà esteso anche al settore del lavoro privato, non solo alla pubblica amministrazione. La decisione non è stata ancora messa nero su bianco. Ma l’intenzione del governo Draghi, confermata da diversi organi di stampa, sembra essere proprio quella. La data da segnare in rosso sul calendario è quella di giovedì 16 settembre, quando l’esecutivo guidato da Mario Draghi proverà a portare in Consiglio dei ministri il nuovo decreto.
L’uso obbligatorio del green pass per tutti i lavoratori pubblici e privati dovrebbe poi scattare alla metà di ottobre. L’unica resistenza all’interno del governo sembra essere rimasta quella di Matteo Salvini. Il leader della Lega fa sapere che, se l’Italia dovesse approvare un provvedimento del genere, “in Europa saremmo gli unici a farlo”. Ma la sua presa di posizione sembra non scalfire le certezze di Draghi. Anche perché è nel Carroccio stesso che negli ultimi giorni si sono scatenati molti ‘mal di pancia’ proprio sulla questione green pass.
Comunque sia, l’obiettivo del governo resta uno solo: allargare il più possibile l’uso del green pass. E sembra che anche Salvini dovrà farsene una ragione. Anche se, come già accennato, il capitano leghista ancora non si è arreso. “Io non ho ancora visto nessun documento – ha dichiarato – ma in Europa saremmo gli unici a farlo”. Il suo scopo, probabilmente, è quello di rendere meno duro il testo del decreto
Restano infatti diversi nodi da sciogliere. Per prima cosa, bisognerà vedere se il green pass si dovrà richiedere dal 15 ottobre a tutti i lavoratori privati, oppure solo a quelli che lavorano in attività in cui l’obbligo è già in vigore (ristoranti, piscine, palestre, cinema e teatri). Sul tavolo della discussione anche la richiesta di Salvini di rendere gratuiti i tamponi salivari. Ma il leader della Lega sembra destinato ad uscire sconfitto dalla battaglia sul green pass.
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