Matteo Salvini non si fida più. Dei suoi alleati innanzitutto, di alcuni esponenti del suo stesso partito in seconda battuta. Memore degli errori fatti ai tempi del Conte 1, quando convinto da Matteo Renzi andò dritto per la sua strada strappando con i Cinque Stelle, salvo poi ritrovarsi all’opposizione, il Capitano ha deciso di adottare la cautela come nuovo metro di giudizio. Finendo così però per inimicarsi anche alcuni dei suoi fedelissimi, che lo accusano di giocare ormai una partita solitaria, senza più consultarsi, più coinvolgere nessuno nelle sue strategie. Un uomo solo che rischia di perdere il comando.
Negli ultimi giorni, l’insoddisfazione di Matteo Salvini si è riversata anche verso Giorgetti, il fedelissimo numero due che cerca di spronarlo a togliere la Lega dall’isolamento in cui si è ficcata, ormai sempre più distante anche dagli alleati del blocco di centrodestra. Niente da fare: il leader del Carroccio non dà retta a nessuno, convinto che dietro ogni opinione diversa dalla sua possa nascondersi un potenziale ostacolo. In caso le prossime elezioni Regionali dovessero andare meno bene del previsto, nessuno all’interno del partito deve avere il coraggio e la forza di sfidarlo. Questo deve essere chiaro.
A spaventare Salvini è l’ipotesi di un tentativo di siluramento della sua leadership all’indomani del 20-21 settembre. Il centrodestra punta addirittura al bottino pieno, con la sola Campania considerata al momento impossibile da conquistare. Dovesse però arrivare una sconfitta anche in Toscana, il rischio è che Meloni e Berlusconi puntino il dito contro la Lega, accusandola di essere improvvisamente diventata l’anello debole della coalizione e il Capitano di aver perso ormai il suo appeal.
Ipotesi che Salvini non vuole considerare nemmeno per scherzo. Anche perché a turbare i suoi sonni c’è sempre l’amico-nemico Luca Zaia, il governatore al momento allineato ma che potrebbe presto tentare lo sgambetto. Passate le Regionali, sarà poi la volta dei Comuni, nel corso del 2021. Roma, Torino, Milano. Il Capitano ha pronte liste di candidati civici. Per dare un segnale di rottura col passato e ribadire, ancora più forte, un concetto: “Le decisioni, qui, le prendo io”.
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