Ancora polemiche tra il Movimento Cinque Stelle e Matteo Salvini sulla questione migranti. Dopo gli sbarchi di ieri a Lampedusa e il sequestro della Mare Jonio, sull’argomento è voluto tornare proprio il vicepremier, che si è concentrato in particolare sui dati del Viminale e sul tema dei porti chiusi. Rivendicando: “Meno sbarchi, meno reati commessi, meno morti in mare. Se qualcuno rimpiange i porti aperti che portavano in Italia più clandestini e facevano morire in mare più persone, sappia che avrà nel sottoscritto un avversario irriducibile”.
Salvini sottolinea che dal primo gennaio 2019 a oggi sono sbarcate in Italia 1.009 persone contro le 9.959 dello stesso periodo dello scorso anno. Secondo quanto evidenzia il Viminale, i rimpatri nel 2019 sono stati 2.301 e sarebbero più del doppio degli arrivi. Tra questi ce ne sarebbero stati 2.179 forzati e 122 volontari assistiti. Inoltre, nel 2019 c’è stato “un cadavere recuperato e 402 dispersi (stima Unhcr) contro i 23 morti accertati del 2018, anno in cui la stima dei deceduti e dispersi toccò quota 2.277. Nel 2016 (governo di centrosinistra) ci furono 390 morti accertati e 5.096 dispersi”, fa sapere ancora il Viminale.
Sempre in tema di migranti è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, che si è concentrato sulla questione rimpatri, sollevata ieri dallo stesso Salvini: “Ognuno pensi al suo e lo faccia col massimo dell’impegno. Non può essere colpa sempre degli altri, suvvia. E mi riferisco ai rimpatri. Questa è un po’ la scusa dell’alunno che non ha fatto i compiti a casa. Se c’è uno stallo, il Movimento 5 Stelle è felice di dare il suo contributo e di aiutare. L’obiettivo è il risultato!” ha scritto su Facebook riferendosi a Salvini.
Sempre su Facebook è intervenuto anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, riferendosi soprattutto al decreto sicurezza-bis, annunciato ieri da Salvini e preparato dal Viminale: “Questo decreto con la sicurezza non c’entra nulla. Abbiamo un’idea di Italia più seria e sicura. La sicurezza si garantisce aumentando gli organici delle forze dell’ordine, aumentando i presidi nei quartieri, rifinanziando i patti sulla sicurezza nei comuni, rilanciando la lotta alle mafie, rafforzando gli investimenti per il lavoro e su cultura, sport e scuola nelle periferie difficili. Non, come dicono Salvini e Di Maio, facendo le multe a chi salva un essere umano in mare”.
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