Matteo Salvini e le armi, un rapporto che continua a far discutere i social dopo le tante polemiche che già in passato avevano accompagnato le uscite social del vicepremier e che sono subito riesplose dopo la visita del ministro, accompagnato dal capo della Polizia Franco Gabrielli, alla Scuola per ispettori di Nettuno in provincia di Roma. Il leader della Lega ha partecipato a un’esercitazione all’utilizzo della pistola taser.
“L’obiettivo è di dare migliaia di taser in dotazione, dopo l’addestramento, a Polizia e Carabinieri per aumentare la sicurezza degli italiani e degli operatori delle forze dell’ordine che da una distanza di 7 metri possono evitare di sparare e di essere aggrediti. Vogliamo averli anche sui treni, sulle volanti, nelle città” ha spiegato Salvini una volta terminato l’incontro.
La pistola elettrica, che nei paesi dove già è in uso come gli Stati Uniti è oggetto di aspre critiche da parte delle associazioni per i diritti umani come Amnesty International, è da tempo strumento gradito alla Lega: “Il taser è stato già sperimentato diverse volte con successo – ha ricordato Salvini – consentendo di ridurre il numero di morti e feriti tra delinquenti ed esponenti delle forze dell’ordine. Ai benpensanti di sinistra dico che non c’è mai stata alcuna controindicazione medica per il soggetto colpito”.
Un punto di vista molto diverso dai numeri denunciati in un report di Amnesty, che mostra come i decessi legati all’utilizzo del taser in Usa e Canada sarebbero state circa mille dal 2001 al 2017. Nel 90% dei casi le vittime, secondo quanto scrive l’associazione, erano disarmate.
“Basta, ora ci penso io”. Roma, una colf rimuove i rifiuti in strada. Ma ora rischia la multa