Matteo Salvini rischia di aver fatto i conti senza l’oste, annunciando l’idea di dar vita a una federazione dei gruppi di centrodestra all’Europarlamento mettendo insieme “il meglio delle tre formazioni alternative alla sinistra”. Una proposta lanciata in Portogallo durante un convegno organizzato da Identità e Democrazia, del quale la Lega fa parte insieme all’estrema destra tedesdca e ai francesi di Marine Le Pen. E che però sembra essere stata già stroncata sul nascere.
Le intenzioni di Salvini erano quelle di unire Id, Ecr e Ppe (di cui fa parte anche Fratelli d’Italia) con i 12 eurodeputati del premier ungherese Viktor Orban, in modo da avere un peso specifico “determinante” al Parlamento Europeo: “Spero non ci saranno gelosie invidie o voglie di chiusure, non dobbiamo difendere l’orticello dei 70 deputati di Id, ma dobbiamo osare, abbiamo la grande possibilità e il dovere di mettere insieme le nostre famiglie”.
Un’uscita che, però, non è piaciuta a Carlo Fidanza, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Gruppo Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), pronto a replicare: “La politica non è una questione di somme aritmetiche, all’interno dei tre gruppi menzionati dal leader della Lega ci sono partiti assolutamente eterogenei per sensibilità e visione, fra loro incompatibili anche a livello nazionale. La politica non è sempre somma ma anche valori”.
Giudizio negativo anche da parte del coordinatore di Forza Italia e vicepresidente del Ppe Antonio Tajani: “In Italia il centrodestra è unito ma tutto ciò non può essere trasportato in Ue. Per il Ppe è impossibile fare un accordo con Id, non possiamo rinunciare alla nostra identità”. Il piano di unire le destre europee, insomma, sembra subito naufragato. Con la Lega che rischia di rimanere intrappolata nel suo isolazionismo.
Ti potrebbe interessare anche: Pfizer condannata: “Malato di gioco e di sesso a causa del farmaco anti-Parkinson”