Se non ci fosse da mettersi a piangere ci sarebbe da ridere di fronte alla presunta svolta europeista di Matteo Salvini. Ieri, uscendo dal colloquio con il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, il leader della Lega ha dato il suo ennesimo sfoggio di europeismo, facendo discorsi pro-migranti, contro i “compagni” sovranisti a Bruxelles e dicendosi pronto a sostenere Draghi sempre e comunque: “Dobbiamo guardare alla democrazia e all’Occidente e alle libertà dell’Occidente senza essere tifosi di altri regimi che di democratico non hanno nulla”. Peccato che solo qualche tempo fa lo sentivamo dire, ad esempio: “Io credo che la Russia sia sicuramente molto più democratica dell’Unione europea così come oggi è impostata, che è una finta democrazia. Io farei a cambio e porterei Putin nella metà dei paesi europei”. Era il marzo del 2015.
E così, Fabio Chiusi si è divertito a fare una carrellata della frasi antieuropeiste e pro-Punti dei mesi e degli anni passati. “Io sono assolutamente orgoglioso di avere avuto l’occasione (…) di dialogare con uno dei pochi leader, non in Europa ma al mondo, che ha le idee chiare su una società positiva, ordinata, pulita e laboriosa per i prossimi 50 anni” (20/3/2015). “Meglio la Russia di Putin dell’Europa” (7/7/2015). “Ne avessimo di più di Putin sulla faccia della Terra, avremmo qualche problemino in meno” (14/5/2016).
Su Navalny Salvini disse: “Che per fare una manifestazione occorra chiedere il permesso alle autorità è così a Mosca, ma è così a Milano e a Cinisello Balsamo” (27/3/2017). “Io qui a Mosca mi sento a casa mia, in alcuni Paesi europei no” (17/10/2018). “Dico gratis che Putin è uno dei migliori uomini di governo che ci siano in questo momento sulla faccia della Terra… insieme a Trump” (13/7/2019). “Putin è un grande presidente. E lo dico perché lo penso, non perché mi abbiano pagato come ritiene qualche giornale” (3/8/2019).
Conclude quindi Chiusi: “Perché va bene che la coerenza ormai non vale per nessuno, ma c’è anche ripensamento e ripensamento”. E c’è da star tranquilli che nei prossimi giorni, e se dovesse addirittura diventare ministro, aggiungeremo alla lista tante altre palesi contraddizioni di Salvini. Oppure si è davvero convertito… Capita.
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