Il faccia a faccia c’è stato. Il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo essere stato “sfidato” da Matteo Salvini che voleva un confronto per dimostrare che la sua posizione è “tutta ideologica”, ha invitato il leader della Lega nella sua stanza alla Camera per un confronto che poi è stato definito come si conviene “sereno”. Ma delle frizioni ci sono state, tanto che Salvini, dopo aver divulgato un incontro che doveva restare riservato, ha detto che lui si fida della scienza, ma del ministro no. Ma cosa si sono detti i due? (Continua a leggere dopo la foto)
Come ricostruito dal Corriere, “Speranza ha messo sul tavolo la relazione dell’ISS sulla velocità della variante inglese, che è arrivata all’86,7% dei casi di Covid-19. E ha letto a Salvini il monito finale, in cui è scritto che per scongiurare l’impatto sui contagi e sugli ospedali è «essenziale mantenere le misure di mitigazione in tutto il Paese», anche perché la vaccinazione «non ha ancora raggiunto coperture sufficienti». E dunque bar e ristoranti chiusi, palestre e piscine off limits… «La variante inglese corre troppo, la zona gialla non ce la possiamo permettere», ha ammonito Speranza”. (Continua a leggere dopo la foto)
Salvini dal canto suo non si è convinto, ha detto che bisogna allentare la stretta perché l’economia è al collasso e 60 milioni di italiani non ce la fanno più: “Non è possibile che tu veda sempre e solo rosso”. Allora Speranza ha aumentato l’intensità della sua moral suasion: “Matteo la situazione è ancora seria. Io capisco che tu devi parlare alla tua base politica e lo rispetto, quando lo fai su un tema come il condono. Ma sulla salute e la vita delle persone non possiamo dividere il Paese”. (Continua a leggere dopo la foto)
Poi il confronto-scontro si è trasferito in Consiglio dei ministri. Tra il rigorismo radicale di Speranza e l’aperturismo sfrenato di Salvini, Draghi ha raggiunto un compromesso: dove i contagi scendono e la regione è in regola con le vaccinazioni degli anziani, si potrà tornare al giallo.
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