Dar vita a una federazione che unisca tutto il centrodestra. Questo il mantra che Matteo Salvini ripete ormai in maniera quasi ossessiva, sottolineando l’importanza di un passaggio che, in realtà, tornerebbe utile soprattutto alla sua carriera politica nel futuro prossimo: un’unica formazione con Forza Italia e Fratelli d’Italia è forse l’unica possibile alternativa al sorpasso in arrivo da parte di Giorgia Meloni, che potrebbe strappare al Capitano lo scettro di leader della coalizione. Da qui la necessità di una contromossa, da attuare in tutta fretta.
A Repubblica, ecco così Salvini tornare ancora una volta sul concetto: “Sono convinto che con l’avvento del Covid i cittadini si aspettino unità e concretezza, anziché perdite di tempo in litigi. Ecco perché il centrodestra di governo, federato, sarebbe una soluzione per aiutare Draghi soprattutto in vista delle prossime riforme. Nessuna annessione, pari dignità tra tutti i contraenti di questo patto che è nell’interesse del centrodestra e del Paese”.
Salvini in queste ore ha dovuto ingoiare un primo boccone amaro, pur di mantenere rapporti cordiali con gli alleati: la candidatura dell’avvocato Enrico Michetti a Roma, caldeggiata fortemente da Giorgia Meloni: “Sono convinto che, insieme a Simonetta Matone come vicesindaca e Vittorio Sgarbi come assessore alla Cultura, potrà risollevare Roma. Abbiamo nomi, idee, proposte. Sono molto ottimista”.
Alla Lega non resterà che la scelta del candidato sindaco a Milano, nella partita più difficile, quella che vede il candidato del centrosinistra Sala ampiamente favorito nei sondaggi: “Non è così. Sono certo che anche a Milano troveremo la soluzione migliore: non per me, ma per i cittadini e per il centrodestra”.
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