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Salvini ora vuole Roma: dopo le europee, pronta la conquista della capitale

Una città che non funziona, schiava dei topi, dell’immondizia, di un sistema di trasporto pubblico che non funziona. Con le periferie arrabbiate, abbandonate a sé stesse. Questa è la Roma che Salvini racconta agli italiani, una narrativa che serve a preparare il suo prossimo colpo: prendersi la capitale. Dopo il successo alle europee, il Capitano è già pronto per un’altra impresa, una di quelle che gli sta più a cuore. E che, simbolicamente, varrebbe tanto, tantissimo. 

In questa lunga campagna elettorale per le Elezioni Europee non c’è stata una settimana in cui Matteo Salvini non abbia attaccato la sindaca Virginia Raggi. Lo scopo è evidente e anche dichiarato, dal momento che il partito del vicepremier ha annunciato nelle scorse settimane la presentazione di un programma di governo per la capitale: il ritorno del centrodestra, ma questa volta a trazione leghista, in Campidoglio. Dalle Comunali del 2016 alle Europee del 2019 la Lega, che prima si chiamava Noi con Salvini, è passata dal 2 per cento e 30mila voti al 25 per cento e 285mila voti. Rispetto alle politiche di appena un anno fa, con affluenza più alta, il Carroccio ha conquistato oltre 120mila preferenze.Il crollo del Movimento 5 Stelle, che alle Europee non ha preso neanche 200mila voti, ha lasciato spazio al Partito democratico, che torna ad essere primo partito nella Capitale. Ma i dem di Nicola Zingaretti restano forti al centro, nei quartieri ricchi della Capitale, ma deboli in periferia, dove la Lega ha preso sostanzialmente il posto dei 5 Stelle tra gli scontenti. A Ostia e nel municipio delle Torri, infatti, la Lega è nettamente in testa, mentre il Pd stravince nel centro storico.Se a Roma si votasse oggi sarebbe un testa a testa tra centrodestra e centrosinistra, con il Partito democratico più forte al centro e la destra, trainata dalla Lega, più forte in periferia. Una coalizione formata da Pd e +Europa sarebbe al 34 per cento, 38 per cento aggiungendo anche Verdi e Sinistra. La destra di Lega e Fratelli d’Italia sarebbe al 34,5 per cento, al 39 per cento aggiungendo anche Forza Italia. Il Movimento 5 Stelle sarebbe sostanzialmente destinato all’irrilevanza: impossibile sperare di arrivare al ballottaggio. Un risultato, quello delle Europee, che amplifica i problemi dell’amministrazione guidata da Virginia Raggi e non è escluso che non lasci strascichi a Palazzo Senatorio.

Adesso l’Italia è davvero isolata in Europa: Salvini e i suoi sono una fioca minoranza

 

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